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MONDO

Pistole e fucili nelle scuole in America

Trump: insegnanti armati per evitare stragi

Il candidato repubblicano apre una nuova polemica dopo la strage in Oregon. Negli Usa c'è chi difende a spada tratta il diritto costituzionale di "armarsi per difendersi" e c'è chi invece, Obama in primis, vuole abolire o irrigidire il regolamento sul possesso di armi 

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di Mariaceleste de Martino
Se gli insegnanti fossero stati armati, avrebbero potuto proteggere gli studenti rimasti uccisi nella sparatoria al college dell'Oregon. Lo ha detto il candidato alla nomination repubblicana, Donald Trump.

"Questo è alla luce di ciò che è successo nell'Oregon", ha detto il “bilionario” durante una tappa della sua campagna elettorale a Franklin, nel Tennessee, ribadendo la sua posizione sul secondo emendamento (che protegge i diritti al possesso delle armi).

"A proposito, era una zona 'libera da pistola'" (“Gun-Free Zone”) ha proseguito riferendosi alla sparatoria all'Umpqua Community College. "Se ci fosse stato un paio di insegnanti o qualcuno con le pistole in quella stanza, sarebbe stato meglio", ha aggiunto. Il “Gun-Free Zone Act” è una legge federale Usa che “vieta chiunque non sia autorizzato a possedere e usare un’arma in luoghi conosciuti a tutti come zone scolastiche”. 

Trump ha parlato all’indomani della “bomba” che ha fatto esplodere Jeb Bush, altro candidato dei Repubblicani (figlio e fratello degli ex presidenti), il quale ha detto: “Sono cose che accadono”, riferendosi alla strage a Roseburg. Bush ha spiegato che la sua frase è stata estrapolata dalla stampa fuori contesto e manipolata dai democratici solo per accusarlo. In realtà la sua battuta non era legata alla strage in Oregon, ha poi detto un suo portavoce.

Intanto,  Donald Trump è sempre il primo dei favoriti tra i candidati repubblicani, secondo secondo il più recente sondaggio NBC News/Wall Street Journal. Il testa a testa è con Ben Carson, ma il ricco newyorkese ha il 21% dei consensi e il neurochirurgo in pensione lo insegue con il 20% delle preferenze. L'ex amministratore delegato di Hp, Carly Fiorina, e il senatore della Florida, Marco Rubio, sono entrambi al terzo posto con l'11%; seguono l'ex governatore della Florida, Jeb Bush (7%), il governatore dell'Ohio, John Kasich (6%) e del Texas, Ted Cruz (5%).  Sul fronte democratico, Hillary Clinton perde 7 punti percentuali contro il candidato Bernie Sanders: dal 42% di qualche settimana fa, è passata al 35%. Il vicepresidente Usa, Joe Biden, che non ha ancora deciso se candidarsi o meno, ottiene comunque il 7% delle preferenze.

Sulla scuola si batte la First Lady Usa. Michelle Obama lancia una sua campagna per mandare più bambine a scuola nel mondo. Ovviamente, non armate. 62 milioni di bimbe e ragazzine non possono andare a scuola. La Signora Obama vuole aumentare la consapevolezza dell'importanza dello studio delle donne. L'invito è quello di mandare proprie foto su Twitter e Instagram, con l'hashtag #62MillionGirls, per spiegare al mondo quanto si è imparato a scuola. La campagna viene condotta assieme a Girl Raising, associazione che si batte per l'sitruzione femminile.