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SALUTE

Coronavirus

CNR, in Italia più morti che in Cina perché c'è una popolazione molto anziana

In queste ore si sta vedendo l'ondata delle infezioni che si sono verificate prima del blocco totale imposto l'11 marzo

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di Tiziana Di Giovannandrea
Gli ultimi dati diffusi da parte della Protezione Civile sull'emergenza Covid-19 mostrano non solo il superamento da parte dell'Italia della Cina in rapporto al numero dei decessi ma evidenziano anche una impennata nel numero dei nuovi contagi. 

Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Igm) dopo gli ultimi i dati sulla crisi Coronavirus commenta: "Non mi sento di dire che abbiamo sbagliato qualcosa, direi di no. Tutto quello che al momento si può fare lo stiamo facendo. Probabilmente paghiamo lo scotto di una popolazione molto anziana. E malattie come diabete, ipertensione o problemi cardiovascolari che si possono curare, combinate con questo virus possono dare prognosi infausta. Probabilmente poi, ci sono differenze fra noi e la Cina dal punto di vista demografico e dell'incidenza delle malattie". Maga parlando con l'Agi ha poi sottolineato: "Dobbiamo ancora aspettare per vedere gli effetti delle misure di contenimento", ma nel frattempo meglio non abbassare la guardia su Milano e stringere ancora di più il cordone su Bergamo e Brescia.

Il direttore dell' Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Igm) ha spiegato: "Oggi c'è stato un aumento dei casi nuovi, sono circa 2000 in più dei casi notificati ieri e la Lombardia è sempre di più la regione che traina l'epidemia".

Anche se i dati di ieri "potevano essere dovuti ad una incompletezza dei dati - ha continuato Maga - quelli di oggi mostrano un aumento importante dei nuovi infetti nella provincia di Brescia e nella provincia di Milano che ha contato oltre 600 nuovi casi. Questo non ci deve spaventare nel senso che stiamo vedendo l'andata delle infezioni che si sono verificate due settimane fa, dieci giorni fa, quindi prima del blocco totale imposto l'undici marzo. Per cui è probabile che nei prossimi giorni ci siano ancora dei picchi di nuovi casi mentre gli effetti dei provvedimenti di contenimento si potranno vedere a partire probabilmente già a partire dalla prossima settimana".

Da tenere particolarmente sotto controllo è la situazione a Milano e nell'area metropolitana. "E' certo - ha concluso - che un aumento deciso di nuovi casi in provincia di Milano che ha un'area metropolitana densamente popolata deve far riflettere e soprattutto è necessario mantenere il controllo più che rigoroso delle misure di contenimento proprio per evitare possa ulteriormente aggravarsi prima di vedere gli effetti positivi delle misure messe in atto. In quest'ottica si potrebbe pensare di stringere ancora di più il cordone sulle province di Bergamo e Brescia".