Boom jet privati a Davos. Paradosso per un Forum che invita a interventi su cambiamenti climatici?
Torna come ogni anno il World Economic Forum a Davos. In programma fino al 25 gennaio 2019, l'evento coinvolge leader politici, imprenditori e lobbisti. Nonostante il richiamo a intervenire con urgenza sui cambiamenti climatici, quest'anno c'è stato un incremento delle richieste di voli con jet privati negli aeroporti vicino alla stazione delle Alpi svizzere. Qualcuno grida al paradosso e gli organizzatori si difendono: "Cerchiamo di compensare"
Il cambiamento climatico è in cima all'agenda Economia di Davos, dunque, è un controsenso presentarsi con un jet privato? L'anno scorso ci sono state 1300 richieste, mentre quest'anno si arriverà a 1500. Un incremento di voli privati, la maggior parte a noleggio, che faranno scalo negli aeroporti vicino all'affascinante località delle Alpi svizzere. Il dato è stato dichiarato dalla società di charter Air Charter Service (ACS).
Duecento richieste in più rispetto all'anno scorso, un paradosso per un Forum che mette al centro i cambiamenti climatici e l'urgenza di intervenire per "salvare il Pianeta". Nel passato, gli ospiti importanti facevano scalo a Zurigo, per poi raggiungere Davos, due ore di treno, in elicottero. Poi il boom di jet privati che negli anni è aumentato: "Le domande superano notevolmente quelle registrate per altri eventi come il Super Bowl negli Stati Uniti o la finale della lega dei campioni di calcio", osserva il responsabile di ACS Andy Christie. "Abbiamo persino ricevuto prenotazioni da Hong Kong, India e dagli Stati Uniti. Nessun altro evento ha una tale portata internazionale", ha aggiunto. La tendenza, tra l'altro, è per i jet più grandi e costosi possibili - termina Christie: "Distanze a parte, probabilmente alcuni rivali commerciali non vogliono essere surclassati".
Sulle barricate gli organizzatori del Forum di Davos, che in qualche modo cercano di minimizzare il fenomeno: "Assicuriamo che tali emissioni siano compensate da iniziative ambientali". "Incoraggiamo i partecipanti a prendere dei provvedimenti di compensazione", ha dichiarato Dominic Waughray, uno dei responsabili dell'evento. "La maggior parte degli aerei privati sono in realtà noleggiati dai leader perché è più efficiente e più sicuro - ha aggiunto Waughray - quindi è più una misura di sicurezza".
Duecento richieste in più rispetto all'anno scorso, un paradosso per un Forum che mette al centro i cambiamenti climatici e l'urgenza di intervenire per "salvare il Pianeta". Nel passato, gli ospiti importanti facevano scalo a Zurigo, per poi raggiungere Davos, due ore di treno, in elicottero. Poi il boom di jet privati che negli anni è aumentato: "Le domande superano notevolmente quelle registrate per altri eventi come il Super Bowl negli Stati Uniti o la finale della lega dei campioni di calcio", osserva il responsabile di ACS Andy Christie. "Abbiamo persino ricevuto prenotazioni da Hong Kong, India e dagli Stati Uniti. Nessun altro evento ha una tale portata internazionale", ha aggiunto. La tendenza, tra l'altro, è per i jet più grandi e costosi possibili - termina Christie: "Distanze a parte, probabilmente alcuni rivali commerciali non vogliono essere surclassati".
Sulle barricate gli organizzatori del Forum di Davos, che in qualche modo cercano di minimizzare il fenomeno: "Assicuriamo che tali emissioni siano compensate da iniziative ambientali". "Incoraggiamo i partecipanti a prendere dei provvedimenti di compensazione", ha dichiarato Dominic Waughray, uno dei responsabili dell'evento. "La maggior parte degli aerei privati sono in realtà noleggiati dai leader perché è più efficiente e più sicuro - ha aggiunto Waughray - quindi è più una misura di sicurezza".