Cinema: il Sundance premia "Yalda", atto di accusa contro il regime degli ayatollah
Conclusa l'edizione 2020 della rassegna Usa a Park City (Utah)
L'iraniano "Yalda", di Massoud Bakhshi, ha ricevuto il Gran premio della Giuria al Sundance Festival, il più alto riconoscimento per un film non statunitense. Il regista iraniano, che non ha potuto partecipare alla premiazione a causa delle tensioni recenti tra Usa e Iran, ha dichiarato nel video di ringraziamento inviato al festival: "Credo fermamente che potremmo cambiare in meglio questo mondo se solo credessimo nell'umanità che condividiamo". "Yalda" sarà in anteprima in Europa al Festival di Berlino nella sezione Generation.
E' l'opera seconda di Bakhshi dopo "A Respectable Family", presentato con successo a Cannes nel 2012 e tuttora bandito in patria per aver denunciato la corruzione diffusa nella società iraniana. Anche "Yalda" affronta temi sensibili raccontando una vicenda sconvolgente basata su fatti reali: protagonista è la giovane Maryan, accusata ingiustamente dell'omicidio dell'uomo con cui aveva contratto un matrimonio temporaneo, controversa istituzione ancora in uso in Iran. L'unico modo per evitare la pena di morte sarà ottenere il perdono dalla famiglia dell'uomo, ma dovrà farlo in diretta televisiva nel più popolare reality show del paese. Il film, che è stato sviluppato anche grazie al TorinoFilmLab, è un duro atto d'accusa al regime degli ayatollah, soprattutto riguardo alla condizione delle donne.
Gli altri premi del Sundance
La giuria del Sundance per la sezione dei film internazionali ha inoltre premiato per la regia la francese Maïmouna Doucouré ("Cuties"), mentre il premio del pubblico è andato alla messicana Fernanda Valadez per "Sin Señas Particulares", che ottiene anche il riconoscimento per la migliore sceneggiatura.
Per i film statunitensi vince "Minari", diretto da Lee Isaac Chung, che conquista anche il premio del pubblico. La migliore regia va Radha Blank con "The 40-Year-Old version".
Nel concorso per i documentari statunitensi vincono Jesse Moss e Amanda McBaine con "Boys State". Migliore regia a Garrett Bradley per "Time". Premio del pubblico a "Crip Camp", diretto da Nicole Newnham e Jim LeBrecht.
Nella sezione per i documentari internazionali si impone l'austriaco Hubert Sauper con "Epicentro". Migliore regia all'ucraina Iryna Tsilyk per "The Earth is Blue as an Orange". Il pubblico premia invece il britannico Jerry Rothwell con "The Reason I Jump".
Per l'elenco completo vedi il sito della rassegna.
E' l'opera seconda di Bakhshi dopo "A Respectable Family", presentato con successo a Cannes nel 2012 e tuttora bandito in patria per aver denunciato la corruzione diffusa nella società iraniana. Anche "Yalda" affronta temi sensibili raccontando una vicenda sconvolgente basata su fatti reali: protagonista è la giovane Maryan, accusata ingiustamente dell'omicidio dell'uomo con cui aveva contratto un matrimonio temporaneo, controversa istituzione ancora in uso in Iran. L'unico modo per evitare la pena di morte sarà ottenere il perdono dalla famiglia dell'uomo, ma dovrà farlo in diretta televisiva nel più popolare reality show del paese. Il film, che è stato sviluppato anche grazie al TorinoFilmLab, è un duro atto d'accusa al regime degli ayatollah, soprattutto riguardo alla condizione delle donne.
Gli altri premi del Sundance
La giuria del Sundance per la sezione dei film internazionali ha inoltre premiato per la regia la francese Maïmouna Doucouré ("Cuties"), mentre il premio del pubblico è andato alla messicana Fernanda Valadez per "Sin Señas Particulares", che ottiene anche il riconoscimento per la migliore sceneggiatura.
Per i film statunitensi vince "Minari", diretto da Lee Isaac Chung, che conquista anche il premio del pubblico. La migliore regia va Radha Blank con "The 40-Year-Old version".
Nel concorso per i documentari statunitensi vincono Jesse Moss e Amanda McBaine con "Boys State". Migliore regia a Garrett Bradley per "Time". Premio del pubblico a "Crip Camp", diretto da Nicole Newnham e Jim LeBrecht.
Nella sezione per i documentari internazionali si impone l'austriaco Hubert Sauper con "Epicentro". Migliore regia all'ucraina Iryna Tsilyk per "The Earth is Blue as an Orange". Il pubblico premia invece il britannico Jerry Rothwell con "The Reason I Jump".
Per l'elenco completo vedi il sito della rassegna.