Tanzania. La scomparsa di John Magufuli, presidente negazionista. Opposizione: "È morto di Covid"
La notizia della morte del presidente della Tanzania John Magufuli ha suscitato reazioni contrastanti: il cordoglio dei leader africani e l'ira dell'opposizione che lo accusa di aver fomentato il negazionismo sulla pandemia di Coronavirus
Magufuli, il più convinto negazionista sul COVID-19 tra i leader africani, è morto di insufficienza cardiaca. Questa almeno la causa ufficiale del decesso che è stato annunciato da Samia Suluhu Hassan mercoledì sera dagli schermi della tv di Stato. Hassan, che si appresta a diventare la prima donna presidente della Tanzania, dovrebbe prestare giuramento per succedere a Magufuli e completare il suo secondo mandato quinquennale, appena iniziato dopo aver vinto elezioni assai discusse alla fine dello scorso anno.
Da quando il presidente, campione del populismo africano, era assente dalla scena pubblica, dallo scorso 27 febbraio, a Dar es Salaam si era aperta una corsa alla sua successione con un acceso dibattito politico sul dopo Magufuli, soprannominato 'Bulldozer' per le sue politiche e prese di posizione forti e controverse, come quella negazionista sulla pandemia di Covid-19. La notizia della scomparsa del presidente arriva dopo giorni di voci insistenti sulle sue reali condizioni di salute. La scorsa settimana, esponenti dell'opposizione avevano riferito a media stranieri, tra cui la Bbc, che il presidente era stato contagiato dal Covid. La maggioranza e le fonti ufficiali sono invece rimaste in silenzio, ad eccezione di alcune dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa dal primo ministro Kassim Majaliwa, che aveva invitato i tanzaniani a stare tranquilli, assicurando che "il presidente è in buona salute e lavora sodo", e puntando il dito sui "tanzaniani odiosi che vivono all'estero", responsabili di aver messo in giro tali voci. Una di queste voci è quella di Tundu Lissu, leader dell'opposizione in esilio in Belgio.
Leader opposizione: "È morto di Covid"
Mentre arrivano gli omaggi e il cordoglio di altri capi di Stato africani, il leader dell'opposizione della Tanzania ha criticato apertamente Magufuli anche in questa occasione: "È una giustizia poetica", ha detto giovedì Tundu Lissu a proposito della scomparsa di Magufuli, sostenendo che sia morto a causa del COVID-19. "Il presidente Magufuli ha sfidato il mondo nella lotta contro il COVID-19. Ha sfidato la comunità dell'Africa orientale, ha sfidato tutti i nostri vicini. Ha sfidato la la scienza. Ha rifiutato di prendere le precauzioni minime che ai popoli di tutto il mondo viene detto di prendere nella lotta contro il COVID-19", ha detto Lissu, dai microfoni del Kenya Television Network.
"Non indossava una mascherina e in realtà denigrava chiunque ne indossasse una. Non credeva nei vaccini. Non credeva nella scienza. Riponeva la sua fede nei guaritori e negli intrugli a base di erbe di dubbio valore medico". Inveisce Lissu. "E cosa è successo? È morto di COVID-19. E ora ci dicono che aveva una malattia cardiaca. È Coronavirus!". Lissu, che ha rilasciato queste dichiarazioni a a Associated Press dall'esilio in Belgio, ha ricordato che nel settembre 2017 Magufuli aveva detto che coloro che si opponevano alle sue riforme economiche meritavano di morire. Poco dopo Lissu fu vittima di un attentato e fu costretto a lasciare il Paese. Lissu è tornato in Tanzania per sfidare Magufuli nelle elezioni dell'ottobre 2020 ma è stato sconfitto in elezioni segnate dalla violenza e da diffuse accuse di brogli elettorali. Le forze di sicurezza del governo hanno impedito a migliaia di osservatori dell'opposizione di controllare lo scrutinio dei voti.
Nato nel 1959 a Chato, nel Nord-Est della Tanzania, Magufuli ha studiato matematica e chimica all'Università di Dar es Salaam. Eletto membro del Parlamento nel 1995, nel 2000 è stato nominato ministro. Nell'ottobre 2015, il giorno del suo 56mo compleanno, è stato dichiarato presidente eletto, riconfermato al potere dopo le discusse elezioni del 2020 per un secondo mandato. Magufuli ha fatto di un'accanita lotta alla corruzione il pilastro della sua azione politica, bloccando le compagnie minerarie che non rispettavano gli impegni contrattuali, arricchendosi col sottosuolo tanzaniano. Anche i suoi detrattori riconoscevano in lui l'artefice della spinta allo sviluppo del Paese, con finanziamenti ad importanti progetti infrastrutturali, tra cui la costruzione di autostrade, una rete ferroviaria per collegare la Tanzania ai suoi vicini, un servizio di bus nella zona commerciale di Dar es Salaam e l'aumento della produzione nazionale di energia elettrica. Ma il suo bilancio è stato oscurato da una stretta sulla libertà d'informazione, oltre a limitazioni politiche che hanno portato a numerosi arresti nei ranghi di oppositori ed attivisti critici nei suoi confronti. Dopo il lutto si aprirà
sicuramente un acceso dibattito sulla sua eredità e sulla linea che il suo successore, Samia Suluhu Hassa, dovrà portare avanti, scegliendo tra mantenere la rotta da lui tracciata oppure cambiare direzione.
La prima donna a capo della Tanzania
Samia Suluhu Hassan diventerà la prima donna presidente della Tanzania. Dopo la morte del capo di Stato John Magufuli, infatti, la sua vicepresidente sarà chiamata a sostituirlo secondo la costituzione per l'intero secondo mandato del defunto, che scade nel 2025. Ex impiegata d'ufficio e cooperante, Hassan, di fede musulmana e nata nel 1960, ha iniziato nel 2000 la propria carriera politica nel nativo arcipelago semi-autonomo di Zanzibar, prima di essere eletta all'Assemblea nazionale della Tanzania e assegnata a un alto ministero. Sostenitrice del partito al governo, ne ha scalato i ranghi fino a essere scelta da Magufuli come candidata alla vicepresidenza nella sua prima campagna elettorale presidenziale del 2015. Le elezioni, vinte dal partito Chama Cha Mapinduzi (CCM), fecero passare Hassan alla storia in quanto prima donna diventata vicepresidente della Tanzania, con un bis lo scorso ottobre in un voto controverso e contrassegnato da irregolarità, secondo quanto denunciato da opposizione nazionale e osservatori indipendenti. Molti tanzaniani hanno sentito le parole di Hassan per la prima volta in occasione dell'annuncio della morte di Magufuli a causa di una breve malattia. Dato alla televisione statale, il messaggio è stato seguito dalla dichiarazione di 14 giorni di lutto nazionale. Hassan consulterà i vertici del CCM per la nomina di un nuovo vicepresidente.
Il cordoglio dei leader africani che salutano un collega "visionario"
"Un amico, un collega e una alleato visionario"; "un grande figlio dell'Africa"; "un fratello": sono solo alcuni delle definizioni e dei ricordi che numerosi leader africani stanno dando in queste ore per rendere omaggio al presidente della Tanzania, John Magufuli, deceduto ieri a 61 anni in un ospedale della ex capitale Dar es Salaam. Diversi capi di Stato del continente hanno voluto celebrare la memoria di Magufuli, spesso contestato e ritenuto da molti un presidente dispotico ma considerato da altri "un'icona della politica" votata al panafricanismo. Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, ha scritto su Twitter di essere "rattristato" dalla perdita del presidente, definito "un fratello e un amico" e ha evidenziato che il suo contributo per la regione dell'Africa orientale "non verrà dimenticato". Condoglianze arrivano anche dalla punta meridionale del continente. Il capo di Stato del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha affermato che il suo Paese "è unito nel dolore al popolo della Tanzania". Il vicino Kenya ha indetto una settimana di lutto nazionale e ha annullato un'amichevole di calcio tra le nazionali dei due Paesi prevista per il fine settimana. Il presidente Uhuru Kenyatta ha definito Magufuli "un alleato visionario". Anche il massimo dirigente dell'opposizione keniana, Raila Odinga, ha ricordato Magufuli sottolineando che gli è stato "vicino nei momenti più difficili" della sua vita. Il decesso del presidente della Tanzania ha unito per un attimo anche la politica ugandese, segnata da profondi contrasti negli ultimi mesi. Se il presidente Yoweri Museveni ha infatti ricordato su Twitter "un grande figlio dell'Africa" che "ha lavorato per il rafforzamento della regione", anche il rivale dell'opposizione Bobi Wine ha espresso "condoglianza di cuore" al popolo tanzaniano.