L'udienza del mercoledì

Giustizia, Papa: "Penso ai detenuti, non ci siano condanne senza finestre di speranza"

Bergoglio la chiama 'rivoluzione della tenerezza' senza la quale "rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non permette di rialzarsi e che confonde la redenzione con la punizione"

Giustizia, Papa: "Penso ai detenuti, non ci siano condanne senza finestre di speranza"
(GettyImages)
Papa Francesco

"Oggi voglio ricordare in modo particolare i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono in carcere". "Non possono esserci condanne senza finestre di speranza", "pensiamo a loro perché trovino attraverso quella finestra di speranza una via d'uscita per una vita migliore", Papa Francesco sceglie di parlare di errore e di redenzione durante l'udienza generale di oggi proseguendo la catechesi su San Giuseppe. 

"È giusto che chi ha sbagliato paghi per il proprio errore, ma è altrettanto più giusto che chi ha sbagliato possa redimersi dal proprio errore". E ricordando la lettera apostolica Patris corde, in occasione del 150.mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, e la parabola del Padre misericordioso, raccontata dall’evangelista Luca, Francesco parla del figliol prodigo, della paternità e del sentimento della tenerezza e di come questa “non è prima di tutto una questione emotiva o sentimentale”. 

Bergoglio la chiama, piuttosto, 'rivoluzione della tenerezza' - e senza una necessaria 'rivoluzione della tenerezza' - rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non permette di rialzarsi facilmente e che confonde la redenzione con la punizione". 

E spiega la parabola del Padre Misericordioso "oltre all'esperienza del peccato e del perdono, anche il modo in cui il perdono giunge alla persona che ha sbagliato". Il figlio prodigo, infatti, "si aspettava una punizione, una giustizia che al massimo gli avrebbe potuto dare il posto di uno dei servi, ma si ritrova avvolto dall'abbraccio del padre"."La tenerezza è qualcosa di più grande della logica del mondo. È un modo inaspettato di fare giustizia".

"Ecco perché - assicura Bergoglio - non dobbiamo mai dimenticare che Dio non è spaventato dai nostri peccati - Dio è più grande dei nostri peccati - dai nostri errori, dalle nostre cadute, c'è una grande tenerezza nell'esperienza dell'amore di Dio". Esorta, infine, a rispecchiarsi nella figura di Giuseppe "il primo a trasmettere a Gesù questa realtà è stato proprio Giuseppe. Infatti le cose di Dio ci giungono sempre attraverso la mediazione di esperienze umane".

E a proposito di mediazione umana aggiunge "Guardate come le infermiere, gli infermieri toccano le ferite degli ammalati: con tenerezza, per non ferirli di più. E così tocca il Signore le nostre ferite, con la stessa tenerezza".

Rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non permette di rialzarsi e che confonde la redenzione con la punizione

Papa Francesco all'udienza generale di oggi

I cristiani bandiscano ogni forma di odiosa rivalità 

Rivolto ai fedeli di lingua portoghese, il Papa incoraggia i cristiani affinchè "bandendo ogni forma di indifferenza, confusione e odiosa rivalità", collaborino "con tutti i cristiani per amore di Cristo. Uniamoci tutti nel suo nome! anch'io, a nome suo, vi benedico augurandovi di portare tanto frutto nella pace, cooperazione e unità tra i vostri familiari e i vostri conterranei".

Vicino alla popolazione delle Tonga

"Il mio pensiero va alle popolazioni delle isole di Tonga colpite nei giorni scorsi dall'eruzione del vulcano sottomarino che ha causato ingenti danni materiali. Sono spiritualmente vicino a tutte le persone provate, implorando a dio sollievo nella loro sofferenza. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per questi fratelli e sorelle". 

Il saluto alla famiglia delle sorelle morte in un incidente a Roma

Al termine dell'udienza generale, ha poi salutato personalmente la famiglia di Antonella e Lorena Flores Chevez, le due sorelle morte a Roma a 23 e 19 anni a causa di un incidente stradale, lo scorso 19 dicembre, la cui dinamica non è stata chiarita. La loro auto si era schiantata contro un albero, forse dopo essere stata urtata da un animale.

Vicino ai lavoratori di Air Italy

Il pontefice infine si è rivolto a un gruppo di lavoratori di Air Italy auspicando "che la loro situazione lavorativa possa trovare una soluzione positiva nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie"."È importante custodire i diritti lavorativi di tutti", ha aggiunto calcando la voce sull'ultima parola.