Scontri sull'A1 tra ultras, un arresto. Circa 180 identificati. Il Napoli: "Intervenga Piantedosi"

Una persona ferita, poi arrestata per rissa aggravata. Il ministro dello Sport Abodi: "Non sono tifosi ma delinquenti". Il club azzurro: "Presunti tifosi, si adottino misure radicali". I sindacati di Polizia: "Daspo più duro"

Sono circa 180 gli identificati dalla Polizia tra i presunti tifosi, di Napoli e Roma, che ieri hanno dato vita a una guerriglia sull'A1. Si tratta di un'ottantina di partenopei e di un centinaio di romanisti. La loro posizione è al vaglio per accertarne eventuali responsabilita'.

Intanto la società presieduta da Aurelio De Laurentiis prende posizione condannando con fermezza i responsabili degli scontri e invocando provvedimenti radicali dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi. 

Interviene anche il sindacato di Polizia, SAP. “Quelli che ieri si sono scontrati sulla A1 non sono tifosi ma delinquenti al pari dei black bloc. Prima di tutto - sottolinea il segretario, Stefano Paoloni - dovrebbe essere necessario vietare a coloro che potrebbero essere dei potenziali facinorosi le trasferte, dopodiché bisognerebbe rendere ancora più afflittivo il Daspo sportivo. Non è possibile che per colpa di un centinaio di delinquenti possa essere messa a rischio l'incolumità di italiani in viaggio, così come è assurdo che una delle arterie autostradali più trafficate d'Italia venga bloccata per aggressioni del genere”.

 

La ricostruzione di quanto accaduto ieri 

15 minuti di guerriglia tra ultras della Roma e del Napoli. Un ferito, in maniera non grave: si tratta di un ultras romanista che ha riportato una ferita da arma da taglio, è ricoverato in ospedale ad Arezzo e non è in pericolo di vita: è stato arrestato per rissa aggravata. Traffico autostradale dell'A1 in tilt per almeno un paio d'ore e chiuso in direzione nord per 50 minuti. 

E' questo il bilancio della domenica di follia all'altezza dell'area di servizio Badia al Pino in direzione nord.

Tutto inizia alle 13.30, quando - come spiegano le forze dell'ordine - "circa 350 tifosi del Napoli diretti a Genova, si sono fermati nell’area di servizio Badia al Pino direzione nord". Come prassi, gli agenti hanno chiuso l’ingresso “all’area di servizio per impedire che un gruppo di tifosi romanisti di cui si era avuto notizia, in transito lungo lo stesso itinerario, potesse venire a contatto con la tifoseria partenopea”.

E invece i tifosi della Roma vengono a sapere della presenza degli ultrà del Napoli nell'area di servizio, e decidono di "fermarsi all’altezza dell’area di sosta mentre una parte della tifoseria del Napoli posizionatasi lungo la recinzione, ha iniziato un fitto lancio di oggetti contundenti verso le autovetture sulla carreggiata”.

Così è iniziata la guerriglia: “Entrambi i gruppi in brevi attimi si sono spostati all’altezza dell’uscita dell’autogrill e sono entrati in contatto per pochi minuti; un tifoso romanista è stato ferito con arma da taglio e risulta in codice giallo”.

Poi “i tifosi romanisti dopo circa 15 minuti sono ripartiti, mentre quelli napoletani sono rimasti nell’area di servizio e successivamente scortati fino a Genova da personale delle forze di polizia”.

Intanto gli inquirenti stanno visionando il materiale video per identificare tutti i responsabili.

Il traffico, dapprima interrotto sulla A1, è stato poi riattivato, ma c'è voluto tempo per smaltire i 15 km di coda che si sono creati in direzione di Firenze tra Monte San Savino e Arezzo. 

L'acredine tra le due tifoserie non si è mai placata da quando è stato identificato e condannato Daniele De Santis, ex ultrà della Roma, per l'omicidio di Ciro Esposito avvenuto nei pressi dello stadio Olimpico il 3 maggio 2014. 

“Mi sono trovato nel mezzo di una rissa, ho avuto paura e ho sparato” confessò De Santis. "Purtroppo un ragazzo è morto, ma io non volevo uccidere". Dopo un lungo processo è arrivata la condannato dalla terza Corte d’Assise di Roma a 26 anni di reclusione e ad un risarcimento di 140mila euro alla famiglia Esposito. Con lui sono stati condannati anche due tifosi del Napoli, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito: otto mesi di reclusione per rissa aggravata e lesioni.

L'autogrill in cui si sono consumati gli incidenti è lo stesso in cui è stato ucciso il tifoso della Lazio Gabriele Sandri nel 2007.

Abodi: “Non sono tifosi ma delinquenti, chi sbaglia paga” 

“C'è una differenza abissale tra i tifosi che vanno allo stadio, in casa o in trasferta, per cantare, abbracciarsi, gioire o soffrire per la propria squadra e i delinquenti che si scontrano in una stazione di servizio autostradale, creando problemi alle persone perbene. Non c'è cosa peggiore che definire tifosi quest'ultimi, non c'è errore più grande del fare di tutta l'erba un fascio”

Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha aggiunto: "Nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati oggi sull'A1". 

Doppio tweet del sindaco di Napoli e di Roma rainews.it
Doppio tweet del sindaco di Napoli e di Roma

Ferma presa di posizione dei sindaci di Roma e Napoli, Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi: hanno pubblicato un tweet con testo identico per condannare la violenza.

Gli scontri in autostrada tra tifosi del Napoli e della Roma sono inaccettabili. Ci auguriamo che le forze dell’ordine identifichino e puniscano come meritano i responsabili. Questi non sono veri sportivi! Roma e Napoli sono città amiche che dicono No ad una violenza senza senso.