La repressione del dissenso

Iran: scarcerato su cauzione il regista Jafar Panahi, era in sciopero della fame

Vincitore di numerosi premi, fra cui il Premio Speciale della Giuria all'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ha protestato contro le condizioni della sua detenzione nel carcere di Evin

Iran: scarcerato su cauzione il regista Jafar Panahi, era in sciopero della fame
Ansa
Il regista iraniano, Jafar Panahi

Il celebre regista Jafar Panahi, uno dei più influenti e premiati cineasti iraniani, è stato rilasciato su cauzione, due giorni dopo aver iniziato il suo sciopero della fame "per protestare contro i comportamenti disumani e illegali della Repubblica islamica e la presa di ostaggi", come egli stesso ha definito i prigionieri politici nel Paese. Lo riporta la Bbc in lingua farsi, insieme alle foto del cineasta fuori dal carcere.

Incarcerato a Teheran a luglio, il regista iraniano Jafar Panahi aveva iniziato uno sciopero della fame. Vincitore di numerosi premi, fra cui il Premio Speciale della Giuria all'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, protesta contro le condizioni della sua detenzione nel carcere di Evin. "Oggi, come molte persone intrappolate in Iran, non ho altra scelta che protestare contro questo comportamento disumano con ciò che ho di più caro: la mia vita", aveva scritto Panahi in una dichiarazione diffusa dalla moglie immediatamente dopo l'arresto. "Rifiuterò di mangiare, bere e prendere qualsiasi medicina fino a quando non sarò rilasciato", aveva scritto il regista. "Rimarrò in questo stato fino a quando, forse, il mio corpo senza vita non sarà rilasciato dalla prigione", aveva aggiunto. 

Jafar Panahi era già stato stato arrestato l'11 luglio 2022, ancor prima dell'inizio dell'ondata di azioni di protesta che ha scosso il regime iraniano da settembre. Sul regista 62enne incombe una pena detentiva di sei anni comminata nel 2010 per "propaganda contro il sistema". 

In favore della liberazione del regista Panahi e di tutti i dissidenti si è esposta anche la Biennale di Venezia che ha chiesto l'immediata liberazione del registra iraniano Jafar Panahi e di tutti i dissidenti "immotivatamente arrestati in seguito alle pacifiche proteste pubbliche di tante giovani donne e uomini in corso da mesi". La Biennale e la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in una nota, annunciano che "proseguiranno fermamente nell'impegno di sensibilizzare i media, i governi e le organizzazioni umanitarie, unendo la propria voce alle tante che nel mondo si levano, in difesa del popolo iraniano oppresso in modo violento. Un impegno assunto a partire dal flash mob organizzato all'ultima Mostra del Cinema prima della proiezione proprio del film di Jafar Panahi, Gli orsi non esistono (No Bears)".

Anche i sindacati del cinema avevano chiesto il rilascio del regista Panahi, preoccupati per le condizioni di salute dopo lo sciopero della fame.