ECONOMIA
Causa principale la caduta della domanda
La deflazione: che cos'è, da che cosa è provocata e le insidie che nasconde. La scheda
Il fenomeno, l'inverso dell'inflazione, ha effetti sulla vita di tutti i giorni. Si tratta di un andamento che premia il portafogli di molte famiglie, ma che nasconde anche una minaccia per le imprese e per il sistema Paese: dalla riduzione della produzione alla disoccupazione

La caduta della domanda
La deflazione, intendiamoci, è provocata dalla caduta della domanda: meno persone fanno acquisti e più i commercianti sono spinti - se non obbligati pur di vendere - ad abbassare i prezzi. Questo, ovviamente porta a meno ricchezza, più disoccupati in giro (le imprese che fanno gli sconti incassano meno e quindi spesso devono licenziare, ndr) e, di conseguenza, a meno consumi (un disoccupato consuma meno e si aspetta di comperare un prodotto che il giorno dopo potrebbe costare sempre meno, ndr). Un circolo vizioso, un cane che si morde la coda che può diventare un mix esplosivo per un Paese come il nostro che già sconta le difficoltà della recessione. Un mix che rende l'uscita dalla crisi ancor più lontana.
La Bce
La missione della Banca centrale europea, guidata da Mario Draghi, è la stabilità dei prezzi nell'Eurozona per favorire la crescita economica e, quindi, anche l'occupazione. L'inflazione, secondo gli obiettivi di Draghi, dovrebbe essere mantenuta al di sotto del 2%. Anche per questa ragione il costo del denaro è stato portato progressivamente al minimo storico dello 0,15%. Senza tuttavia ottenere i risultati sperati di una ripresa costante.
Minaccia per le imprese
La deflazione è una minaccia per le imprese perchè con la riduzione dei prezzi guadagnano meno e hanno meno liquidità aziendale. E, oltre ad avere meno capitali che derivano dall'attività commerciale, sono costrette a diminuire la produzione e, in molti a casi a licenziare o a non assumere.
La deflazione, quindi, può portare alla lunga a un aumento della disoccupazione, con il conseguente calo di reddito e quindi dei consumi. Meno soldi in giro, anche per le imprese, che, abbassando i prezzi, alimentano la spirale recessiva. Questo finisce per pesare sul Pil e quindi sul suo rapporto con il deficit (le spese non coperte dalle entrate).