Hong Kong, asserragliati nel Politecnico i manifestanti scrivono SOS con i vestiti
Un piccolo ma determinato gruppo di manifestanti è ancora all'interno del campus universitario di Hong Kong e chiede aiuto. Domenica un appuntamento elettorale che potrebbe essere decisivo per indebolire o rafforzare il movimento di protesta.
Un piccolo ma determinato gruppo di manifestanti è ancora asserragliato all'interno del Politecnico proprio mentre il più grande partito politico pro- Pechino della città ha esortato gli elettori a "cacciare la forza nera". Le prossime elezioni che si terranno nella ex colonia britannica sono viste infatti come un indicatore chiave del sostegno pubblico al movimento di protesta contro il governo.
Alcune decine di manifestanti al Politecnico di Hong Kong, accerchiato da giorni dalla polizia, hanno respinto gli inviti ad arrendersi, nel timore di essere arrestati. Questo manipolo di studenti è quel che rimane di un gruppo molto più vasto che ha occupato il campus dopo aver combattuto con la polizia durante il fine settimana scorso. Circa mille manifestanti si sono arresi o sono stati fermati mentre cercavano di fuggire.
Il più grande partito politico della città cerca di strumentalizzare a proprio favore la violenza della scorsa settimana invitando i circa 4,1 milioni di elettori a utilizzare l'urna domenica prossima per respingere la "forza nera" che ha gettato il territorio semi-autonomi cinese in un subbuglio senza precedenti da giugno.
Il partito punta a 181 dei 452 seggi del consiglio distrettuale, un voto amministrativo di quartiere che si tiene ogni quattro anni. Per la prima volta, tutti i seggi del consiglio saranno in gioco e una grande vittoria del blocco pro-democrazia potrebbe rafforzare il legittimità del movimento di protesta.
I manifestanti, che sostengono che la Cina stia stringendo il controllo sul territorio, chiedono elezioni pienamente democratiche e un'indagine indipendente sui presunti atti di brutalità della polizia contro i manifestanti.