L'India lancia Chandrayaan-2, la sonda che arriverà al Polo Sud della Luna
Studierà la superficie lunare e cercherà l'acqua
È partito alle 11:13 ora italiana, dalla base spaziale indiana dello Satish Dhawan Space Centre, a Sriharikota, in Tamil Nadu, il razzo della missione Chandrayaan 2. Costata 150 milioni di dollari, la navicella made in India punta a raggiungere il Polo Sud della Luna per la prima volta nella storia.
Il razzo resterà nell'orbita terrestre per 23 giorni prima di avviare una serie di manovre che condurranno la sonda verso il satellite terreste il prossimo 7 settembre. "La Chandrayaan-2 è una missione unica perché andrà ad esplorare ed effettuare ricerche nella zona del Polo Sud lunare, come mai è stato fatto prima" ha commentato via Twitter il primo ministro indiano Narendra Modi.
Il lancio della Chandrayaan-2 era stato programmato per la scorsa settimana, ma 56 minuti prima del decollo l'operazione era stata annullata per un "problema tecnico". "Il nostro staff ha lavorato senza sosta per risolvere l'inconveniente, un obiettivo raggiunto a pieni voti" ha detto, dopo il lancio di oggi, il direttore della Isro, Kailasavadivoo Sivan. Oltre a effettuare studi e analisi sul suolo lunare, il lander Pragyam è incaricato di verificare anche la presenza di acqua sul satellite. Un compito in parte realizzato dal Chandrayaan-1, il primo programma lunare realizzato nel 2008, in cui tuttavia la sonda non atterrò sulla superficie.
Nel 2022 un astronauta sulla Luna
Il lancio della sonda Chandrayaan 2 è solo la prima ambiziosa tappa del programma spaziale del Paese, che intende mandare un astronauta sulla Luna entro il 2022. L'agenzia spaziale Isro (Indian Space Research Organisation) conferma quanto annunciato nella scorsa primavera da Kailasavadivoo Sivan. Negli ultimi due decenni il Paese si è conquistato un ruolo da protagonista globale nella ricerca spaziale e ha offerto al mondo le sue competenze tecnologiche per scopi di studio e monitoraggio, per usi civili, soprattutto attraverso i 260 satelliti lanciati dalle sue basi. A differenza della Cina, hanno sottolineato in questi giorni molti commentatori, i progetti spaziali indiani sono stati più collaborativi che competitivi: non a caso, la missione appena decollata ospita uno strumento di ricerca della Nasa.