Risorse energetiche e rinnovabili >
Energia

Commissione Ue: gas e nucleare sostenibili, a certe condizioni

Commissione Ue: gas e nucleare sostenibili, a certe condizioni (Ansa/archivio)
Avranno accesso agli investimenti della "Tassonomia" verde

La Commissione europea ha deciso: le attività economiche del settore energetico legate al gas e al nucleare potranno essere ammesse come attività "di transizione" nel sistema di classificazione degli investimenti sostenibili ("Tassonomia" verde) dell'Ue, anche se dovranno rispettare una serie di precise condizioni, che sono particolarmente stringenti per il gas.

La Commissione ha inviato agli Stati membri il testo del suo "Atto delegato complementare" del regolamento Ue sulla Tassonomia, relativo al gas e al nucleare, venerdì scorso, 31 dicembre, poco prima della fine dell'anno, in modo da rispettare l'impegno che aveva preso a farlo "entro il 2021".

L'Atto delegato presenta tre diverse tipologie di attività economiche per il nucleare, e altre tre per il gas, che potranno fregiarsi del riconoscimento Ue di sostenibilità ambientale per ottenere gli investimenti della Tassonomia verde. Gli investitori sapranno comunque, in base a un sistema di informazione obbligatorio per le imprese e per gli operatori finanziari, se le attività "sostenibili" che finanziano riguardano il gas e il nucleare.

Gli Stati membri hanno ora meno di dieci giorni per presentare eventuali commenti all'Atto delegato, che verrà adottato formalmente dalla Commissione dopo il 12 gennaio. Successivamente, il Consiglio Ue e il Parlamento europeo avranno quattro mesi per scrutinare il documento, e potranno richiedere due mesi di tempo ulteriore, se necessario, per completare l'esame. Alla fine dello scrutinio, entrambe le istituzioni hanno il diritto di bocciare l'Atto (non di emendarlo), ma a condizioni difficili da realizzare: il Consiglio con una decisione a "maggioranza qualificata rafforzata inversa": almeno il 72% degli Stati membri (ossia almeno 20 paesi) che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione; e il Parlamento europeo con la maggioranza assoluta dell'Assemblea (ossia almeno 353 eurodeputati).

Le condizioni affinché il nucleare abbia accesso agli investimenti della Tassonomia riguardano innanzitutto le attività cosiddette pre-commerciali nello sviluppo delle tecnologie più avanzate con minimizzazione della produzione di scorie, e, in secondo luogo, la costruzione di nuovi reattori che utilizzino le migliori tecnologie disponibili (e in particolare i futuri impianti cosiddetti di "terza generazione"), per la produzione di elettricità e di idrogeno.

Ma soprattutto, in terzo luogo, saranno considerate ammissibili anche le attività di generazione elettrica dalle centrali nucleari esistenti, se saranno oggetto di una proroga del loro iniziale ciclo di vita, da parte delle autorità degli Stati membri, autorizzata prima del 2040.

In tutti questi casi, comunque, le attività nucleari dovranno rispettare in pieno tutta la legislazione basata sui Trattati Ue ed Euratom, che è stata resa più rigorosa riguardo alla protezione dell'ambiente e alla prevenzione degli incidenti dopo il disastro di Fukushima nel 2010.

Ma in più, per avere i finanziamenti della Tassonomia verde, i progetti nucleari dovranno poter contare su un fondo adeguato per la gestione delle scorie radioattive e uno per lo smantellamento ("decommissioning") degli impianti alla fine del loro ciclo di vita. Inoltre, tutti i progetti da finanziare dovranno aver predisposto dei "depositi finali" ("disposal facilities") per le scorie con livello basso o intermedio di radioattività, mentre quelli autorizzati dopo il 2025 dovranno presentare dei piani dettagliati per rendere pienamente operativi "entro il 2050" dei depositi geologici profondi per le scorie ad alto livello di radioattività.

Da notare che questi depositi geologici profondi per le scorie altamente radioattive (e che restano tali per centinaia di migliaia di anni) non esistono e non sono mai stati usati ancora in nessun luogo al mondo: il primo è previsto per il 2024 in Finlandia, mentre Svezia e Francia prevedono di averne uno operativo entro la fine del decennio.

Con questa condizione, la Commissione vuole incentivare e rendere più rapida la ricerca e attuazione di una soluzione concreta al problema (fin qui irrisolto) che costituisce il più grande ostacolo alla classificazione del nucleare nella Tassonomia, per via del danno all'ambiente che le scorie rischiano di provocare un caso di fughe radioattive.