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"Le proteste finanziate dall'estero", secondo Belgrado

Serbia, il governo conferma lo stop al progetto della miniera di litio

Serbia, il governo conferma lo stop al progetto della miniera di litio LaPresse
La premier, Ana Brnabic, annuncia la rinuncia definitiva al progetto di sfruttamento di una grande miniera ad opera del gruppo industriale Rio Tinto. Piano fortemente contestato da organizzazioni ambientaliste e popolazione locale.

Stop alla miniera di litio in Serbia, il metallo principe per le batterie delle auto elettriche e diventato quasi prezioso dell'oro. Il governo serbo ha bloccato il piano presentato dal gruppo industriale Rio Tinto, che era stato fortemente osteggiato dalle popolazioni locali, e contestato da organizzazione ambientaliste che da mesi manifestano in tutta la Serbia, appoggiate dalle forze di opposizione. 

Il governo accusa organizzazioni estere 

Le autorità avevano accusato gli organizzatori delle proteste di avere come obiettivo finale il governo ed il presidente Aleksandar Vucic: oggi la premier, Ana Brnabic, parlando ai giornalisti ha accusato apertamente alcune organizzazioni e fondazioni straniere di aver sostenuto e finanziato negli ultimi mesi le proteste dei gruppi ecologisti. Citando tra gli altri gli Usa, la Fondazione Rockfeller, organizzazioni britanniche e tedesche. 

Il reset di tutto il progetto di sfruttamento minerario

Annullati dall'esecutivo tutti i decreti, le disposizioni, gli atti, i permessi ed ogni altra decisione - compreso il piano territoriale - presa con Rio Tinto. La premier ha ribadito che si trattava di un progetto avviato dai precedenti governi, i cui protagonisti sono attualmente esponenti dell'opposizione: "è un progetto ereditato, col quale l'attuale dirigenza non ha nulla a che vedere - ha osservato - e quelli che oggi protestano in piazza sono gli stessi, che negli anni scorsi portarono Rio Tinto in Serbia".  

"Insufficienti garanzie per l'ambiente"

Secondo il governo serbo da Rio Tinto "non sono giunte sufficienti informazioni sul progetto e sulle garanzie per l'ambiente, né al governo né ai cittadini della regione interessata dalla miniera."

Rio Tinto esamina basi legali

Il gruppo Rio Rinto si è detto "preoccupato per la decisione del governo di annullare tutte le precedenti intese e porre fine al progetto di sfruttamento della miniera di litio nell'ovest del Paese balcanico". In un comunicato la compagnia ha sottolineato di aver "sempre rispettato le leggi della Serbia: esaminiamo i fondamenti giuridici della decisione e le implicazioni che potrà avere sulla nostra attività e sul nostro personale in Serbia", ha aggiunto il comunicato. 

La decisione è giunta a meno di tre mesi dalle doppie elezioni, parlamentari e presidenziali, in programma in Serbia il 3 Aprile, nel timore forse di possibili perturbazioni socialie proteste di massa a ridosso del voto, che vede largamente favorito il Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) del presiedente Vucic.