Esteri >
Dura reazione di Usa e Ue

Putin riconosce l'indipendenza di Donetsk e Lugansk. Atteso un messaggio tv alla nazione

Putin riconosce l'indipendenza di Donetsk e Lugansk. Atteso un messaggio tv alla nazione GettyImages
Il rappresentante permanente degli Stati Uniti parla di "violazione dell'ordine internazionale". Kiev ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Con l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, la minaccia per la Russia aumenterà. A dirlo con forza è il presidente della Russia Vladimir Putin, che ha annunciato al presidente francese Macron e al cancelliere tedesco Scholz il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Mentre sale la tensione e si teme da un momento all’altro l’avvio delle azioni militari, il leader del Cremlino è tornato a parlare dell’ampliamento dell’Alleanza atlantica.

Anche se, ha aggiunto Putin, “gli Usa mi hanno assicurato che è possibile una moratoria sull'entrata dell'Ucraina nella Nato". Ma ha poi tenuto a chiarire: “Non è una moratoria per noi, non è una concessione a noi, è una moratoria per loro" perché "semplicemente riflette la realtà, che l'Ucraina non è pronta".

E le condizioni poste dal Cremlino sono nette: "Non abbiamo garanzie che l'Ucraina" non entri nella Nato, quindi "abbiamo bisogno di un documento firmato che sia valido secondo il diritto internazionale".

Intanto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha annunciato che giovedì incontrerà a Ginevra il suo omologo statunitense, il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Lavrov fissa però le condizioni: la Russia "è pronta a discutere con gli Usa problemi di sicurezza, ma solo se si terrà conto della posizione di Mosca sull'espansione della Nato". 

Ma il clima non fa ben sperare. Lavrov ha tenuto a chiarire che al momento sulle richieste della Russia ci "sono progressi, non sono significativi, ma ci sono progressi, il nostro approccio di principio ha scosso gli Stati Uniti e i loro alleati, costretti ad adottare molte delle proposte russe per quanto riguarda il controllo delle armi".

A far salire la tensione l’annuncio fatto direttamente da Putin sul fatto che Mosca sta considerando la richiesta di riconoscimento di indipendenza delle due repubbliche separatiste in Ucraina orientale formulata dai leader di Lugansk e Donetsk. E deciderà oggi.

Durissima la risposta degli Usa che parla di "violazione dell'ordine internazionale": il riconoscimento delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk da parte della Russia sarebbe "un totale rifiuto non solo degli accordi di Minsk", ma anche "della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti". Così il rappresentante permanente degli Stati Uniti all'Osce Michael Carpenter.

L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell ha lanciato "un appello affinché Putin rispetti il diritto internazionale e gli accordi di Minsk e ci aspettiamo che non riconosca l'indipendenza" delle regioni separatiste ma "se lo farà siamo pronti a reagire come un unico fronte".

Con una scelta inedita, il Cremlino ha deciso di mandare in diretta tv la riunione del Consiglio di sicurezza. Una chiara mossa di propaganda da parte della Russia. E infatti nel corso della riunione Putin ha detto che secondo le informazioni in loro possesso "l'Ucraina prepara una nuova azione nel Donbass": "Kiev ha già condotto tra operazioni punitive contro il Donbass e sembra proprio che si stia avventurando in un'altra. Gli ultimi sviluppi dimostrano che le autorità ucraine non hanno nessuna intenzione di implementare gli accordi di Minsk".

L'Ucraina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: "Su iniziativa del presidente Zelensky ha twittato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba - ho chiesto ufficialmente di tenere immediatamente consultazioni ai sensi dell'articolo 6 del memorandum di Budapest", citando lo storico accordo del 1994, firmato anche da Russia, Stati Uniti e Gran Bretagna, sulle garanzie di sicurezza.

Che la situazione sia ai limiti, lo dimostrano anche i toni molto decisi usati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo un colloquio telefonico con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer: "La Russia stringe un cappio militare attorno all'Ucraina. Vogliamo la pace e diamo sempre una possibilità alla diplomazia. L'Ue è unita e pronta a rispondere a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa contro il nostro vicino sovrano ucraino con sanzioni massicce".

"Gli Stati membri dell'Ue hanno appena dato il via libera alla nostra proposta per un pacchetto di assistenza macrofinanziaria da 1,2 miliardi di euro all'Ucraina. La prima tranche sarà presto erogata, per aiutare l'Ucraina in questi tempi difficili. L'Ue sostiene fermamente il suo vicino sovrano e libero, l'Ucraina".

Parole nette anche dall'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell: "La Russia con l'ammassamento militare al confine dell'Ucraina rappresenta la più grande minaccia alla pace e alla stabilità in Europa dalla seconda guerra mondiale".

E anche la ministra degli Esteri britannica, Elizabeth Truss, ha sottolineato che "bisogna continuare a cercare una soluzione diplomatica, ma l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sembra molto probabile".