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L'appello del Pontefice

Papa: “Ho imparato l'odio per la guerra da mio nonno, mi raccontò la sofferenza”

Papa: “Ho imparato l'odio per la guerra da mio nonno, mi raccontò la sofferenza” (ApPhoto)
"Con la guerra tutto si perde - ha detto durante l'udienza generale - non c'è vittoria in una guerra, tutto è sconfitto"

Il Papa, nell'udienza generale, è tornato a parlare dell'importanza del rapporto tra gli anziani e le giovani generazioni. “Io posso dare una testimonianza personale. L'odio e la rabbia della guerra io l'ho imparato da mio nonno - ha raccontato Papa Francesco - che aveva fatto il Piave nel '14 e lui mi ha trasmesso questa rabbia perché mi ha raccontato le sofferenze" . Continuando il nuovo ciclo di catechesi sulla vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: "Il congedo e l'eredità: memoria e testimonianza".   

"Questo è insostituibile - ha continuato a braccio il Pontefice: la trasmissione dell'esperienza di vita dei nonni ai nipoti. Oggi questo purtroppo non è così e pensiamo che i nonni siano materiale di scarto. No, sono la memoria vivente di un popolo e i giovani, i bambini devono sentire i nonni". 

"Una vecchiaia alla quale viene concessa lucidità è un dono prezioso per la generazione che deve seguire. L'ascolto personale e diretto del racconto della storia di fede vissuta, con tutti i suoi alti e bassi, è insostituibile. Leggerla sui libri, guardarla nei film, consultarla su internet, per quanto utile, non sarà mai la stessa cosa. Questa trasmissione - che è la vera e propria tradizione! - manca molto oggi, e sempre di più, alle nuove generazioni", ha aggiunto Bergoglio.   

"Il racconto diretto, da persona a persona, ha toni e modi di comunicazione che nessun altro mezzo può sostituire. Un vecchio che ha vissuto a lungo, e ottiene il dono di una lucida e appassionata testimonianza della sua storia,- ha osservato ancora - è una  benedizione insostituibile. Siamo capaci di riconoscere e di onorare questo dono dei vecchi? La trasmissione della fede - e del senso della vita - segue oggi questa strada?". 

"Le storie della vita vanno trasformate in testimonianza, e la testimonianza dev'essere leale. Non è certo leale l'ideologia che piega la storia ai propri schemi; non è leale la propaganda, che adatta la storia alla promozione del proprio gruppo; non è leale fare della storia un tribunale in cui si condanna tutto il passato e si scoraggia ogni futuro. Essere leali è raccontare la storia come è" e "per questo è molto importante ascoltare i vecchi". 

Il Papa nell'udienza generale torna a chiedere di pregare per la pace e invita tutti a partecipare all'atto di consacrazione della Russia e dell'Ucraina al Cuore immacolato di Maria il 25 marzo, chiedendo fiduciosamente al Signore, per intercessione della Madonna di Fatima, il dono della pace". Così papa Francesco si è rivolto ai fedeli di lingua portoghese presenti all'udienza generale. 

"Quest'anno, nel cammino di penitenza quaresimale, digiuniamo e chiediamo a Dio la pace, sconvolta dalla guerra in corso in Ucraina. In Polonia - ha detto ai fedeli polacchi- voi ne siete testimoni accogliendo i rifugiati e ascoltando i loro racconti. 

Il Papa ha chiesto ancora di pregare perché "i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione al problema. La soluzione è lavorare insieme per la pace". 

"Con la guerra tutto si perde, tutto, non c'è vittoria in una guerra, tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell'umanità" e "ci liberi da questo bisogno di autodistruzione" ha continuato il Papa. "Le notizie delle persone sfollate, delle persone che fuggono, persone morte, persone ferite, tanti soldati caduti da una parta e dall'altra, sono notizie di morte. Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra".