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A Santa Cruz di El Calafate, a 2700 chilometri da Buenos Aires

Argentina, scoperti i resti dell'ultimo dinosauro carnivoro prima della loro definitiva estinzione

Argentina, scoperti i resti dell'ultimo dinosauro carnivoro prima della loro definitiva estinzione pixabay
Nel sud del Paese, un team di paleontologi locali e giapponesi ha individuato i resti di Maip macrothorax, un enorme e lungo predatore vissuto 70 milioni di anni fa, durante il periodo Cretaceo, prima della scomparsa dei grandi animali del Mesozoico

Un gruppo di paleontologi ha scoperto nella provincia meridionale argentina di Santa Cruz i resti di un enorme predatore carnivoro considerato uno degli ultimi dinosauri prima dell'estinzione. La scoperta è stata fatta da un team di scienziati del Consiglio nazionale argentino per la ricerca scientifica e tecnica (Conicet) e da due paleontologi giapponesi. Le ossa trovate corrispondono al più grande megaraptoride conosciuto fino ad oggi. Il Conicet è arrivato alla tesi che questo esemplare carnivoro sia vissuto in Patagonia (al sud) prima dell'estinzione - il cosiddetto periodo Cretaceo - quasi settanta milioni di anni fa. Alla specie, i cui resti sono stati trovati vicino alla città di Santa Cruz di El Calafate (2.700 chilometri a sud di Buenos Aires), è stato dato il nome di Maip macrothorax.

I paleontologi ritengono che Maip fosse lungo tra i nove e i dieci metri e che pesasse circa cinque tonnellate. Per sostenere quel peso, la sua spina dorsale era composta da enormi vertebre interconnesse da un complesso sistema di muscoli, tendini e legamenti che gli avrebbero permesso di stare in piedi sulle zampe posteriori mentre camminava o correva. “Le ossa di Maip ci hanno aiutato a capire meglio l'anatomia dei megaraptor. Appartengono a una famiglia il cui scheletro non era come quello di un tirannosauro, grande ma pesante, ma erano animali leggeri. Vale a dire che le loro ossa non erano solide ma avevano un gran numero di cavità interne che le rendevano molto più leggere, qualcosa come un mattone cavo rispetto a uno solido”, ha spiegato Mauro Aranciaga, uno dei responsabili della scoperta. Maip aveva anche una lunga coda e lunghe gambe, il che conferma che era relativamente agile.

Il tratto più caratteristico di questi dinosauri erano le loro braccia: lunghe, gigantesche, sormontate da artigli lunghi fino a trentacinque centimetri, con i quali si deduce che afferrassero e facessero a pezzi le loro vittime. Erano la loro arma principale, poiché i denti erano affilati ma piccoli”, ha detto Aranciaga. I paleontologi avevano già alcune informazioni sulla famiglia megaraptor da precedenti scoperte di resti di dinosauri di questo gruppo a Neuque'n (Argentina sud-occidentale), Australia, Giappone e Thailandia. Il nome Maip deriva da un essere malvagio della mitologia Tehuelche che abitava le montagne delle Ande.