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Il viaggio negli Usa del premier

Draghi riceve il premio dell'Atlantic Council: "Questa è l'ora dell'Europa e dobbiamo coglierla"

Draghi riceve il premio dell'Atlantic Council: "Questa è l'ora dell'Europa e dobbiamo coglierla" Rainews.it
Il presidente del Consiglio premiato a Washington dal think tank statunitense, parla delle nuove sfide che attendono l'Italia e l'Ue dopo il Covid e la guerra in Ucraina: "Una certezza l'amicizia tra Europa e Stati Uniti"

“L'Italia ha attraversato momenti estremamente difficili negli ultimi anni. Abbiamo affrontato la pandemia prima di chiunque altro nel mondo occidentale. Abbiamo subìto uno shock economico molto più acuto che altrove in Europa. Ora sperimentiamo il ritorno della guerra nel nostro continente. Eppure, come ha fatto più e più volte nella sua magnifica storia, l'Italia si è ripresa”. Parla con l’orgoglio dell’ambasciatore dell’italianità negli Usa, il premier Mario Draghi, nel ricevere il premio dell’Atlantic Council a Washington durante la sua visita oltreoceano. Il discorso di ringraziamento è un'occasione per il presidente del Consiglio per toccare i temi centrali della sua azione di governo da quando è diventato premier.

Le nuove sfide per l’Europa

Parla di Italia e di Europa, il capo dell'esecutivo italiano. “I tempi difficili – ha sottolineato Draghi – sono iniziati ben prima della guerra, ma ognuna di queste crisi porta grandi conseguenze per l'Europa: rischi, ma anche opportunità. La pandemia ha riunito l'Ue in modi impensabili anche pochi anni fa”. Poi, Draghi lancia la sfida all’Europa per il futuro e per la sua prossima evoluzione: “Dovremo razionalizzare la nostra spesa per la difesa, evitando inefficienze e duplicazioni; accelerare la transizione energetica; rilanciare la ripresa economica; affrontare le disuguaglianze di vecchia data e nuove. Queste trasformazioni radicali richiedono un cambiamento nelle nostre istituzioni e possono richiedere cambiamenti nei nostri Trattati fondatori. Dobbiamo ricordare l'urgenza del momento, l'entità della sfida. Questa è l'ora dell'Europa e dobbiamo coglierla” ha dichiarato il presidente del Consiglio. Draghi ricorda anche che “sappiamo di non essere soli. In un momento di profondo cambiamento, alcune cose rimangono le stesse: lo stretto rapporto tra l'Ue e gli Stati Uniti”.

Conferenza stampa di Draghi all'Ambasciata italiana

La vicinanza all’Ucraina

Parla, il capo dell’esecutivo di Roma, inevitabilmente anche di Ucraina. “L'invasione russa ha causato quello che chiamiamo un cambio di paradigma nella geopolitica. Ha rafforzato i legami tra l'Ue e gli Stati Uniti, ha isolato Mosca, ha sollevato profonde domande per la Cina” spiega il presidente del governo italiano. “Questi cambiamenti sono ancora in corso”, prosegue Draghi “ma una cosa è certa: sono destinati a rimanere con noi per molto, molto tempo”. Poi, lancia la sua proposta: “L'Ucraina ha bisogno di un Piano Marshall per la ricostruzione”. Il parallelismo con il secondo conflitto mondiale è d’obbligo: la guerra in Ucraina, infatti, “minaccia la nostra prosperità e la nostra sicurezza energetica. E succede per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ma come ha fatto tante volte nella sua grandiosa storia, l'Italia ha ripreso slancio e siamo pronti a fare la nostra parte con gli europei e con gli alleati transatlantici per andare oltre questo momento tragico e ripristinare la pace”.

“Dobbiamo continuare – ha sottolineato ancora Draghi – a sostenere il coraggio degli ucraini, che combattono per la loro libertà e per la sicurezza di tutti noi. Dobbiamo continuare a infliggere costi alla Russia, muovendoci rapidamente con il nostro ultimo pacchetto di sanzioni. Ma dobbiamo anche fare tutto il possibile per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura”. Il presidente del Consiglio chiarisce che “spetterà agli ucraini decidere i termini di questa pace e a nessun altro. Nel frattempo, dobbiamo prepararci per il mondo in cui vivremo domani. Dobbiamo essere pronti a continuare a stare con l'Ucraina molto tempo dopo la fine della guerra. La distruzione delle sue città, dei suoi impianti industriali, dei suoi campi richiederà un enorme sostegno finanziario. E dovremo garantire che le sue istituzioni democratiche rimangano forti, stabili, vivaci. L'Ucraina è nostra amica. L'Ucraina rimarrà nostra amica” conclude Draghi.

Il gotha dell’imprenditoria italiana in America

Il parterre è di tutto rispetto e riunisce il vertice dell'imprenditoria italiana in Usa: il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, il direttore dei Public affairs di Eni Lapo Pistelli e il capo delle relazioni della stessa società in Usa, Marco Margeri (oltre al ceo Claudio Descalzi, tra i premiati), il responsabile delle relazioni istituzionali di Leonardo in Usa Paolo Messa, il presidente e ceo di Leonardo Drs Bill Lynn, Stefano Itri e Francesco Valente (dirigenti Beretta in Usa). In platea un migliaio di vip tra imprenditori, diplomatici, dirigenti d'azienda. All’arrivo di Draghi all'Anthem theatre di Washington c’è stata una vera e propria ressa per foto e selfie d’ordinanza, tra cui anche uno con la sua vecchia amica - e attuale segretario al Tesoro Usa - Janet Yellen.