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Le stime dell'Istat

L'inflazione ad agosto corre all'8,4%, è il dato più alto dal 1985. Pesano energia elettrica e gas

L'inflazione ad agosto corre all'8,4%, è il dato più alto dal 1985. Pesano energia elettrica e gas Ipa
Ricadute anche sul cosiddetto "carrello della spesa", che cresce del 9,7%

L'inflazione corre ancora. Non si ferma, sale toccando un nuovo record. Secondo le stime preliminari dell'Istat, ad agosto l'indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell'8,4% su base annua (da + 7,9% del mese precedente). 

"Sono l'energia elettrica e il gas del mercato libero che producono l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l'inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu + 8,8%)", spiega l'Istat. Accelerano ad agosto i prezzi degli energetici ed in particolare di quelli non regolamentati sulla spinta dei prezzi dell'energia elettrica a mercato libero (che passano da + 109,2% di luglio a + 135,9%, su base annua; + 20,5% sul mese) e a quelli del gas di città e gas naturale mercato libero (+n22,8% su base mensile, + 62,5% su base annua). Questa dinamica è solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da + 30,9% a + 18,2%, - 9,2% il dato mensile), della benzina (da + 22,3% a + 8,8%; - 10,4% da luglio) e del gasolio per riscaldamento (da + 52,5% a + 43,6%; - 6% sul mese).

Preoccupante anche la fotografia sul cosiddetto “carrello della spesa” degli italiani: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona ad agosto crescono del 9,7%, il dato più alto dal 1984.

Sul comparto industriale, invece, i dati parlando di un aumento dei prezzi della produzione industriale del 5% su base mensile e del 36,9% su base annua.
A luglio si rilevano aumenti tendenziali per tutti i settori manifatturieri; i più marcati riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (+ 40,5% mercato interno, + 9% area euro, + 35,7% area non euro), prodotti chimici (+ 24% mercato interno, + 24,8% area euro, + 30,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+ 18,8% mercato interno, + 24,7% area euro, + 19,9% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+ 18,8% mercato interno, + 14,8% area euro, + 16% area non euro) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+ 16,3% mercato interno, + 21% area euro, + 19,1% area non euro). 

Nel secondo trimestre 2022 i prezzi alla produzione dei servizi aumentano dell’1,8% sul trimestre precedente e del 4,0% su base annua. Gli incrementi tendenziali più elevati riguardano i servizi di trasporto marittimo e costiero (+ 42,5%) e di trasporto aereo (+ 26,5%); le uniche flessioni tendenziali interessano i servizi di telecomunicazione (- 3%) e le altre attività dei servizi di informazione (- 2%).