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Mpondwe, due chilometri dal confine con la Repubblica Democratica del Congo

Uganda, la strage degli studenti: attacco in una scuola, 41 morti arsi vivi e aggrediti col machete

Uganda, la strage degli studenti: attacco in una scuola, 41 morti arsi vivi e aggrediti col machete (Ansa)
L'attentato commesso da un gruppo di 5 terroristi legato all'ISIS, attivo fin dagli anni Novanta e ora riorganizzatosi in Congo. Gli aggressori ancora in fuga, avrebbero rapito diverse studentesse

La strage degli studenti: potrebbe essere questo il titolo del massacro dell’altro ieri in una scuola dell’Uganda, nella città di Mpondwe, distretto di Kesese, a pochi chilometri dal confine con la Repubblica Democratica del Congo. La vicenda riguarda infatti i due Stati confinanti, dal momento che l’assalto all’interno dell’istituto è stato compiuto da un commando di cinque terroristi delle sedicenti Forze Democratiche Alleate, o Adf, un gruppo islamista legato all'Isis. L’Adf si è costituito circa trent’anni fa e si è distinto per azioni violente compiute in territorio congolese. Le Forze Democratiche Alleate si sono poi unite all’Isis, fino a diventare una vera e propria costola dello Stato islamico in territorio africano.

Il bilancio dell’attentato, tragico, vede la morte di almeno 41 persone, 38 delle quali studenti, massacrati a colpi di machete o arsi vivi, nei dormitori della scuola, poi dati alle fiamme e distrutti con bombe a mano e raffiche di armi automatiche. Ma si tratta purtroppo di un conteggio ancora provvisorio, poiché i soccorritori stanno ancora cercando tra le macerie, tra vaste pozze di sangue e corpi carbonizzati (che, per essere indentificati, saranno sottoposti all'esame del DNA). Mancano inoltre all'appello ancora diversi ragazzi e soprattutto ragazze, si ritiene possano essere stati sequestrati dai terroristi.

L'assalto è iniziato, intorno a mezzanotte, contro una scuola in parte privata, situata nel distretto ugandese di Kasese, a meno di due chilometri dal confine con il Congo, poi saccheggiata di quel che non è andato distrutto. L'esercito ugandese ha intanto lanciato una vasta caccia all'uomo sulle tracce dei terroristi, pare diretti verso il parco nazionale Virunga della vicina Repubblica Democratica del Congo (al confine, oltre che con l'Uganda, anche con il Ruanda). “Le nostre forze stanno inseguendo il nemico per salvare i rapiti e distruggere il gruppo” ha affermato su Twitter il portavoce della Difesa, Felix Kulayigye.

Quello che rimane dei dormitori bruciati

La nascita delle Forze Democratiche Alleate risale agli anni Novanta, con lo scopo di rovesciare il presidente-dittatore Yoweri Museveni, al potere dal 1986 e alleato degli Stati Uniti, accusato di discriminare la minoranza islamica del Paese. Già nel 1998 il gruppo si segnalò per un'azione simile a quella di due notti fa: un attacco contro una scuola a Kichwamba, sempre vicino al confine con il Congo, in cui 80 studenti morirono e oltre cento vennero rapiti. Tuttavia nel 2001 le Adf vennero di fatto sconfitte dall'esercito ugandese e da allora si sono riposizionate in Congo, nella provincia del Nord Kivu, da dove hanno continuato a lanciare sanguinose incursioni nella regione, sempre all'insegna di una selvaggia violenza. E soprattutto dopo aver giurato fedeltà allo Stato islamico, nel 2016, divenendone una sorta di braccio armato nel Continente africano.

Il luogo dell'assalto