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Emergono altri particolari sul caso delle cooperative gestite da Marie Terese Mukamitsindo

Emergono altri particolari sul caso delle cooperative gestite da Marie Terese Mukamitsindo Tgr Lazio
I responsabili non depennavano dalle loro liste gli ospiti delle strutture Sprar che si allontanavano per continuare così a percepire i contributi

I responsabili della cooperativa Karibu in più di una occasione non hanno depennato dalle loro liste gli ospiti delle strutture Sprar che si allontanavano volontariamente per ricongiungersi alle loro famiglie, per continuare così a percepire anche per mesi il relativo contributo. È quanto ha dichiarato al pm di latina una ex dipendente di una delle società satellite che facevano capo alla Karibu di Marie Terese Mukamitsindo, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, indagata dalla Procura con l'accusa di eludere il fisco assieme ad altre cinque persone, tra le quali ci sono tre suoi figli.
 

Emergono così altri dettagli nell'ambito del'inchiesta sulle cooperative di migranti di Latina, gestite dalla suocera del deputato Aboubakar Soumahoro. Nel registro degli indagati, oltre a Marie Therese Mukamitsindo, ora compaiono anche i nomi dei figli  Liliane Murekatete - moglie di Soumahoro - e di suo fratello Michel Rokundo.

"Un programma delinquenziale protratto nel tempo". Così il Gip di Latina -nell'ordinanza- parla della gestione familiare delle cooperative Karibu nell'area di Sezze. Le risorse destinate all'accoglienza -secondo l'accusa- finivano altrove. Sequestrati oltre 600mila euro, derivanti - per la Procura - da fatture emesse "per operazioni inesistenti". La società, grazie ad altre realtà satelliti come il consorzio Aid e la Jambo Africa, "irreperibile" per l'agenzia delle entrate, avrebbe certificato milioni di euro per prestazioni mai effettuate, rimborsate però con soldi pubblici.

Uno scandalo finanziario ma non solo. Freddo, blatte, topi e condizioni igieniche carenti negli alloggi: anche questo viene contestato alla società che -per un anno- non potrà contrattare con la pubblica amministrazione.

Intanto tirano un sospiro di sollievo i circa 30 collaboratori rimasti senza lavoro dopo la rescissione del contratto per la gestione dei centri:  Saranno ricollocati.  Lo ha stabilito il prefetto di latina in un incontro con la uil tucs. Ancora da risolvere però la questione degli stipendi non corrisposti, reclamati da tempo. In un caso ammontano a 25mila euro le spettanze arretrate.

Alcuni dettagli

La somma su cui si concentrano le indagini è pari a 639 mila euro. Soldi sequestrati dal gip in quanto ritenuti profitto illecito. Per il gip di Latina sono il profitto di reati tributari ovvero fatture "per operazioni inesistenti". 

Mukamitsindo è una delle tre persone colpite dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. 

"La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestati, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita". È quanto fa sapere Lorenzo Borrè, legale di Liliane Murekatete.

Sostegno alla moglie arriva dal deputato: "Dimostrerà la sua innocenza".
 

Il deputato Aboubakar Soumahoro
Marie Therese Mukamitsindo