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Cyberbullismo, un'app e l'intelligenza artificiale al servizio delle famiglie

Cyberbullismo, un'app e l'intelligenza artificiale al servizio delle famiglie Ansa
BullyBuster sarà presentata al Liceo Motzo di Quartu Sant'Elena il 17 febbraio

Appuntamento al Liceo Motzo di Quartu Sant'Elena il 17 febbraio. E' la data in cui si potrà conoscere BullyBuster, una applicazione a disposizione di ragazzi, famiglie, scuole e forze dell'ordine, per segnalare abusi e violenze. Nell’istituto quartese coinvolte nove classi di quinta superiore, che saranno guidate dal professor Gian Luca Marcialis e dalla dottoressa Giulia Orrù dell’Università di Cagliari, dalla professoressa Grazia Terrone (Università di Foggia e Tor Vergata), dalla dottoressa Michela Gravina (Università Federico II, Napoli) e dall’ingegner Vincenzo Gattulli (Università di Bari). L’app BullyBuster, realizzata con un finanziamento del ministero della ricerca nel 2019, è messa a punto dai ricercatori degli atenei di Cagliari, Napoli, Foggia e Bari. Installata nei cellulari o sui pc permette di segnalare comportamenti, frasi, video, foto, interventi in chat o altro che possa essere ricondotto ad azioni di bullismo o cyberbullismo. Il sistema funziona in modo automatico, è in grado di rilevare autonomamente movimenti sospetti tra la folla, rivelare episodi di stalking e prepotenze, distinguere espressioni verbali e facciali aggressive (oppure casi di deep fake). D’altra parte le segnalazioni, in forma anonima, possono essere inserite nell’app direttamente da chi assiste o ha notizia di comportamenti anomali o contenuti multimediali illeciti, per essere poi sottoposte ad opportune valutazioni.