“Il pomeriggio prima eravamo sopra la zona del crollo con il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS”, scrive la Commissione Glaciologica SAT. Nel post a corredo del video girato col drone si legge: “In Punta Rocca come in tutta la Marmolada ci sono temperature alte da parecchi giorni. Dopo i primi giorni freddi di maggio, dal 10 maggio ad oggi i giorni la cui temperatura media dell'aria tra giorno e notte è andata sotto lo zero sono circa 5-6”.
Il commento continua spiegando come “le acque di fusione penetrano in profondità nel ghiacciaio e facilitano anche il movimento del ghiacciaio verso valle. L'acqua di fusione ha una temperatura maggiore a zero gradi e una volta che si infila nei crepacci o negli inghiottitoi porta temperatura maggiore nella profondità del ghiaccio aumentando la fusione anche nelle zone più fredde o nelle zone di contatto ghiaccio roccia. La gravità purtroppo fa il resto”.
Poi l'amara conclusione dopo la valanga e l'immane tragedia: “Purtroppo un fenomeno cosi intenso e tragico non era facilmente prevedibile”.