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MONDO

Mogherini: "Italia in prima linea per l'abolizione"

Pena di morte, oggi il mondo dice "no"

Il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale contro la pena di morte. Quest'anno sotto i riflettori, in particolare, le condanne che colpiscono persone affette da disabilità mentale e intellettiva. Lo scorso anno nel mondo registrate almeno 778 esecuzioni

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Nel 1970, secondo i dati di Amnesty International, la pena di morte era in vigore in 138 paesi del mondo. Lo scorso anno il loro numero si era ridotto a 58, mentre i paesi abolizionisti erano 140. Le campagne di chi la ritiene una punizione crudele, disumana, degradante e ormai superata, hanno reso le esecuzioni più rare. L’obiettivo finale – l’abolizione totale in tutto il mondo – è però ancora lontano e il 10 ottobre è il giorno in cui gli appelli si fanno più forti: la Giornata mondiale contro la pena di morte.

Inversioni di marcia in Iran e Iraq
L'iniziativa, promossa dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, quest'anno si concentra in particolare sulle condanne capitali che colpiscono persone affette da disabilità mentale e intellettiva. In generale, il rapporto di Amnesty International sulle esecuzioni nel 2013, mostra che lo scorso anno si è registrata qualche inversione di marcia. “Quattro Paesi, Indonesia, Kuwait, Nigeria e Vietnam, hanno ripreso le esecuzioni  - si legge nel testo - e c’è stato un aumento significativo delle persone messe a morte durante l’anno rispetto al 2012 dovuto principalmente a incrementi in Iran e Iraq”.

Lo scorso anno almeno 778 persone morte nelle esecuzioni 
Nel 2013 ci sono state esecuzioni in almeno 22 Paesi e in tutto “sono state messe a morte 778 persone, con un incremento del 15% rispetto al 2012”. “Così come gli anni precedenti – prosegue Amnesty International - questo dato non include le migliaia di persone che si  ritiene siano messe a morte in Cina dove la pena di morte è considerata segreto di Stato”. Negli Stati Uniti, “unico paese del continente americano a eseguire condanne a  morte”, il numero di esecuzioni continua a diminuire e il Maryland è diventato il diciottesimo Stato abolizionista a maggio.

Mogherini: "L'Italia continuerà a battersi per l'abolizione" 
L’Italia è in prima linea nella campagna contro la pena di morte e rinnova il suo impegno nella battaglia per una moratoria universale delle esecuzioni. "La difesa dei diritti umani è per l'Italia un principio inderogabile – ha dichiarato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini - Intendiamo continuare a batterci intanto per una moratoria delle esecuzioni e in prospettiva per l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Nel 2007 abbiamo dato impulso alle iniziative che portarono all'adozione della prima risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla moratoria della pena capitale. L'anno seguente e nel 2010 con un gruppo di altri Paesi abbiamo promosso, sempre come Italia, altre due risoluzioni approvate all'Onu".