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MONDO

Vittime collaterali dei raid aerei in Siria e Iraq, nell'aprile 2017

132 civili uccisi, non intenzionalmente, dai bombardamenti della coalizione contro l'Isis

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La coalizione anti-Isis guidata dagli Stati uniti ha ucciso per errore dall'inizio della campagna in Iraq e Siria, nell'agosto 2014, almeno 484 civili, di cui oltre 300 tra marzo ed aprile di quest'anno.
 
Questi i dati riportati nel rapporto mensile pubblicato dalla coalizione delle forze militari dei paesi che partecipano alla campagna contro lo Stato islamico.
 
L’aumento di quasi un terzo delle vittime civili dei bombardamenti effettuati dalla coalizione può trovare una giustificazione nell’intensificarsi della battaglia per la conquista di Mosul e Raqqa ma anche nella decisione di aumentare l’impatto dei raid dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa bianca.
 
Secondo i dati forniti dalla coalizione tra aprile 2014 e aprile 2017 sono stati effettuati 21.035 attacchi aerei che hanno provocato un totale di 484 vittime civili. Dati che le organizzazioni per i diritti umani che operano in Siria e Iraq ritengono inferiori ai numeri reali.
 
Secondo quanto riportato nel report ufficiale “nonostante la coalizione cerchi in tutti i modi di minimizzare il rischio di vittime civili, in alcuni casi ciò è impossibile” nel mese di aprile “sono stati verificati 16 casi che hanno portato alla morte non intenzionale di 132 civili”