ITALIA
L'intervista al Fatto quotidiano
17enne ucciso a Napoli, parla il latitante Equabile: "Non ero sullo scooter con Davide"
"Un'ora prima del fatto - dice Arturo Equabile - sono venuti i carabinieri nella casa dove stavo e sono scappato in un'altra casa. Dopo tre quarti d'ora ho saputo che c'era stata la sparatoria". All'avvocato della famiglia del giovane che gli chiede di costituirsi dice: "Lo farò, ma i carabinieri devono arrestarmi, non voglio fare la fine di Cucchi..."

A rendere sempre più intricata la vicenda dell'omicidio a Napoli del 17enne Davide Bifolco, ora ci sono anche le dichiarazioni al Fatto Quotidiano di Arturo Equabile, il latitante 22enne ricercato dai carabinieri nella notte in cui il giovane è stato ucciso. I militari affermano di averlo riconosciuto a bordo dello scooter con Davide. "Quella sera - dice - non ero sul motorino con Davide Bifolco. Lo volete capire o no?". "Un'ora prima del fatto sono venuti i carabinieri nella casa dove stavo - aggiunge il latitante - erano con le pistole in pugno e gridavano apri, bastardo. Ho avuto paura e sono scappato in un'altra casa. Dopo tre quarti d'ora ho saputo che in un'altra parte del quartiere c'era stata la sparatoria".
All'avvocato della famiglia Bifolco che gli chiede di costituirsi e di chiarire l'accaduto, Equabile fa sapere: "Io giuro che lo farò, aspetto solo che il mio avvocato mi porti il fascicolo. Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi, non spararmi. Ho paura, voglio che nessuno mi faccia del male, non voglio fare la fine di Cucchi...".
Secondo i carabinieri a bordo del motorino ci sarebbe stato Equabile. "Se avevo il colpo in canna quella notte - aveva spiegato ieri a Repubblica il carabiniere indagato per omicidio colposo - è perché io e il mio collega inseguivamo un latitante". Ma un altro ragazzo ha smentito questa ricostruzione, affermando di essere lui e non Equabile in compagnia di Davide sul motorino.
All'avvocato della famiglia Bifolco che gli chiede di costituirsi e di chiarire l'accaduto, Equabile fa sapere: "Io giuro che lo farò, aspetto solo che il mio avvocato mi porti il fascicolo. Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi, non spararmi. Ho paura, voglio che nessuno mi faccia del male, non voglio fare la fine di Cucchi...".
Secondo i carabinieri a bordo del motorino ci sarebbe stato Equabile. "Se avevo il colpo in canna quella notte - aveva spiegato ieri a Repubblica il carabiniere indagato per omicidio colposo - è perché io e il mio collega inseguivamo un latitante". Ma un altro ragazzo ha smentito questa ricostruzione, affermando di essere lui e non Equabile in compagnia di Davide sul motorino.