Protesta a Saronno (Varese)
2 giugno, il sindaco cancella le celebrazioni: i cittadini non ci stanno, in piazza con il tricolore
Alessandro Fagioli (Lega Nord) aveva deciso di non celebrare la Festa della Repubblica, per timore di contestazioni e tensioni da parte di un centro sociale

Flash mob dei cittadini di Saronno (Varese), stamattina contro la decisione del sindaco Alessandro Fagioli (Lega Nord) di non celebrare la Festa della Repubblica, per timore, come ha spiegato lo stesso primo cittadino nei giorni scorsi, di contestazioni e tensioni da parte di un centro sociale, il Telos. Decine di persone, tra cui il partigiano simbolo della città Aurelio Legnani, si sono riuniti in piazza Libertà con bandiere tricolore e spille.
"Il 2 giugno è una data simbolo dei valori repubblicani, una delle più importanti ricorrenze laiche nel nostro Paese" ha scritto su facebook il segretario Pd cittadino Francesco Licata, che ha proseguito: "a Saronno in questa occasione si consumerà l'ultimo sgarro del Sindaco leghista nei confronti della Città. Adducendo la motivazione pretestuosa della tutela dell'ordine pubblico, di fatto il Sindaco Pro tempore cancella con un colpo di spugna ogni celebrazione per la festa della Repubblica". Poi ha aggiunto: "Se è vero che i ragazzi dei centri sociali sono stati indicati dall'attuale amministrazione come i peggiori nemici, è anche vero che la compagine verde padana è fuggita a gambe levate di fronte al suo giurato nemico. Un'amministrazione che abdica e si nasconde davanti a presunte contestazioni è debole e non particolarmente convinta delle proprie azioni". Licata poi ha concluso "probabilmente le motivazioni sono ben altre, un pizzico di pigrizia unito ad una abbondante dose invece di anti italianità, disprezzo istituzionale e mancato riconoscimento nei valori repubblicani".
In una nota, anche Forza Italia ha protestato contro l'iniziativa del sindaco Fagioli. “A poche ore dalla festa del 2 giugno, Festa della Repubblica italiana è scattato l’ordine tranchant di Matteo Salvini. “Invito i sindaci della Lega a rifiutarsi di fare da comparsa alle celebrazioni ufficiali, visto che c’è poco da festeggiare in una Repubblica invasa e disoccupata”. Così dai microfoni di Radio Padania: un vero e proprio ordine, quello di “boicottare” la festa della Repubblica”. “Non bastava la panzana dei motivi di ordine pubblico e dell’attività rinunciabile, raccontata dal Sindaco- continua la nota- Ma si è reso conto di cosa significhi affermare che rinuncia alla celebrazione della Festa della Repubblica per colpa dei TeLos? L’immagine di questa giunta già era apparsa spenta il 25 aprile scorso, ora sparisce dietro al dito delle scuse paurose del sindaco e pretestuose del suo capo di partito".