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Coronavirus

Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali

Nel 2020 causa pandemia 1,7 milioni di ricoveri in meno. Speranza: "La sfida è aperta"

Il calo riguarda i ricoveri urgenti (-13%), -25% per i ricoveri ordinari programmati e day-hospital 

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La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sui servizi ospedalieri, con una riduzione complessiva dell'ospedalizzazione pari a 1 milione e 700mila ricoveri in meno rispetto al 2019. Il calo ha riguardato in misura minore i ricoveri urgenti (-13%), mentre l'impatto è stato più marcato per i ricoveri ordinari programmati e per i day-hospital (con riduzione di almeno di un quarto dei volumi).

Sono alcuni dati del 'Programma nazionale esiti' (Pne), edizione 2021, realizzato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità e il Dipartimento di Epidemiologia della Asl Roma 1, presentato oggi nella sede del ministero della Salute a Roma. I risultati del programma hanno l'obiettivo di valutare l'efficacia, l'appropriatezza, l'equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio sanitario nazionale.

Attraverso i dati del Pne 2021, "Agenas restituisce una fotografia dettagliata dello stato di salute del nostro Sistema sanitario, che sembra aver resistito all'impatto della pandemia e che si appresta oggi a ripartire con le nuove sfide poste dal Pnrr", ha detto il direttore generale Domenico Mantoan. "A fronte di una riduzione attesa delle attività in elezione - continua - sembra infatti essersi mantenuta la capacità di risposta rispetto alle patologie tempo-dipendenti. A questo proposito, sul fronte della valutazione ospedaliera, le novità introdotte consentono di valutare in maniera molto più accurata la tempestività di intervento sia nell'ambito delle patologie cardiovascolari acute che traumatiche".

"I risultati dell'edizione 2021 del Pne - ha detto il presidente Agenas Enrico Coscioni - attraverso un confronto ampio e particolareggiato dei dati di attività relativi all'anno 2020 con quelli della fase pre-pandemica, offrono un'analisi sulle dinamiche che il Covid-19 ha determinato rispetto all'organizzazione dei servizi. Le innovazioni introdotte in questa edizione, relativamente alla capacità di tenere conto maggiormente della diversa gravità clinica dei pazienti assistiti, rappresenta un ulteriore passo avanti per coinvolgere in un dialogo costruttivo i professionisti clinici in un percorso condiviso e finalizzato ai risultati di salute migliore per tutti i cittadini".

Inoltre, "il monitoraggio dell'assistenza è sempre più focalizzato sui professionisti sanitari, così da stimare l'impatto dei singoli expertise sugli esiti assistenziali". L'edizione di quest'anno - spiega l'Agenas - vede la luce ad appena pochi mesi dalla precedente, nell'ottica di un rilancio del Pne che si inserisce all'interno di una politica più vasta mirata a monitorare da vicino e in tempo reale le condizioni e le trasformazioni del sistema dei servizi, anche a seguito dell'esperienza del Covid-19. L'obiettivo è quello di offrire indicazioni utili a governare il cambiamento.

Il Programma nazionale esiti
Il Pne 2021 è composto da 184 indicatori (a fronte dei 177 della passata edizione) di cui: 164 sull'assistenza ospedaliera (71 di esito/processo, 78 di volume di attività e 15 di ospedalizzazione); e 20 sull'assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (2) e accessi impropri in Pronto soccorso (4). Gli ambiti clinici considerati sono: cardio e cerebrovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, pediatrico, ostetrico e perinatale, respiratorio, oncologico, urogenitale, otorinolaringoiatrico e malattie infettive.

Speranza: "Sfida ancora aperta, momento cruciale per il nostro Ssn"
"Siamo di fronte a un momento cruciale della storia del nostro Servizio sanitario nazionale" ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza aprendo la presentazione del Programma nazionale esiti 2021 dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). "Quello che è avvenuto nell'ultimo anno e mezzo - ha ricordato - non si era mai visto prima: la quantità di pressione sui Servizi sanitari nazionali, una pandemia senza precedenti, ondate che si sono susseguite e una sfida che come vedete ancora è del tutto aperta".

"La lezione degli ultimi giorni, i dati che ci segnala ancora l'Ecdc in queste ore, l'Oms con le ultime dichiarazioni di ieri del direttore generale - rimarca Speranza - sono dati di una sfida ancora totalmente aperta che è quella contro il Covid. E non vi è alcun dubbio che per questo anno e mezzo il contrasto al Covid è stato necessariamente la priorità del nostro lavoro come ministero della Salute, del lavoro al livello regionale e anche Agenas è stata in qualche modo dentro questa sfida".

"Chi come Agenas vive dentro la frontiera tra la sfida nazionale e le dinamiche locali - ha sottolineato il ministro - capisce come siamo davvero in uno snodo senza precedenti. Forse la fase più delicata e più importante che si sia vista negli ultimi anni in termini di potenzialità, di rilancio, di riorganizzazione di ristrutturazione di un Servizio sanitario nazionale che mai come oggi - ha insistito Speranza - è dentro la piena consapevolezza dei nostri concittadini un punto di tenuta essenziale di tutto il Paese".

Speranza: "Oltre 102 milioni di dosi di vaccino in 12 mesi, grazie a grande Ssn"
"Dobbiamo valorizzare il risultato straordinario di una campagna di vaccinazione" anti Covid "che giorno dopo giorno continua a dare risultati molto, molto incoraggianti e positivi. Io lo ripeto continuamente: 102 milioni e mezzo di dosi non si fanno in meno di 12 mesi se non hai un grande Servizio sanitario nazionale".

"Noi dovremo insistere perché questa sia una vera consapevolezza. Noi proseguiamo con un ritmo piuttosto incessante: anche nella giornata di ieri sono state fatte circa 510mila somministrazioni, oltre 450mila terze dosi che ormai vengono fatte quasi quotidianamente. Ma c'è anche un dato interessante di prime dosi: ieri eravamo intorno a 30mila prime dosi, il che significa che tante persone superano finalmente le paure, le resistenze e si riavvicinano alla vaccinazione come arma per provare a proteggere se stessi e gli altri dentro questo tempo. Però il dato di fondo è questo: 102 milioni e mezzo somministrate è possibile solo se hai un grande Servizio sanitario nazionale".

Speranza: "Altri fondi per recupero delle prestazioni saltate"
"Il Covid è stata una priorità, di cui tutti noi ci siamo dovuti fare carico, ma è anche evidente che il Covid ha provocato alcuni elementi di ritardo: ci sono visite, screening, interventi chirurgici non fatti o rimandati, che noi dobbiamo assolutamente recuperare. E questo mi ha portato per ben due volte a investire mezzo miliardo: con il decreto agosto stanziammo il primo mezzo miliardo per questo, e in legge di Bilancio c'è un secondo mezzo miliardo. È chiaro che questo doppio sforzo vuole dire alle nostre strutture territoriali 'proviamo a recuperare tutto il possibile'. Credo che questo sia solo un primo passo, probabilmente queste risorse avranno bisogno di ulteriori interventi, in stagioni successive, che ci consentano di recuperare".