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ITALIA

71esimo anniversario della Liberazione

25 aprile. Mattarella: "Allargare il sentiero della concordia dentro l'Unione Europea"

Dopo la cerimonia all'Altare della Patria con la deposizione della corona d'alloro, il Capo Stato si è recato a Varallo (Vercelli) per celebrare il giorno sul quale "si fonda, anzitutto, la Repubblica". Lo ha fatto in Piemonte, nei luoghi in cui è nata la libertà. "Su queste montagne, con la prima 'zona libera', anello di quelle Repubbliche partigiane che hanno segnato la volontà di riscatto del popolo italiano"

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"E' sul 25 aprile, su questa data, che si fonda, anzitutto, la Repubblica". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Teatro Civico di Varallo per il 71/esimo anniversario della Liberazione. La Libertà, ricorda il Capo dello Stato, "è nata qui, su queste montagne, con la prima 'zona libera', anello di quelle Repubbliche partigiane che hanno segnato la volontà di riscatto del popolo italiano; vere e proprie radici della scelta che il voto del 2 giugno 1946 avrebbe sancito".

Liberazione e referendum ragioni della ripresa dell'Italia
"Ricordiamo, in questo 2016, i settanta anni dal referendum istituzionale in cui gli italiani e le italiane - queste ultime per la prima volta al voto - vennero chiamati a decidere tra monarchia e repubblica" continua il presidente della Repubblica, "è un filo che segna il legame tra la Resistenza, il nuovo carattere dell'Italia democratica e l'ordinamento repubblicano. E' nel percorso, arduo ed esigente, che va dall'8 settembre 1943 alla Liberazione che troviamo le ragioni della ripresa d'Italia", ricorda Mattarella. "Il 2 giugno 1946 divenne così la conclusione di un percorso e, allo stesso tempo, un punto di partenza", aggiunge. "Punto di partenza, per lo sviluppo di quel confronto che avrebbe poi portato, un anno e mezzo dopo, alla Costituzione, con i suoi valori personalisti e solidaristici - spiega - Conclusione di un percorso, legato alla idea mazziniana, nel Risorgimento (e condivisa da Gioberti), di un patto nazionale dettato da una Costituente, essenziale per la nuova Italia unita".

Repubblica nata da patrioti antifascisti
Contro "un'Italia che aveva perso l'unità", "che aveva visto sfumare la propria indipendenza", "un'Italia devastata dalla guerra nelle sue macerie materiali e sfregiata da vent'anni di dittatura fascista si levarono le coscienze limpide del nostro Paese" continua Mattarella, celebrando nel suo discorso i "patrioti antifascisti": "dalle loro convinzioni e dai loro comportamenti sottolinea - è nata la Repubblica".

Pace e liberà promessa realizzata dalla Repubblica
"Il diffuso desiderio di pace e di libertà portava all'aspirazione condivisa di dar vita a una nuova Italia che, lasciando alle spalle le atrocità vissute, guardasse a un futuro ricco di speranza e di progresso. E' stata la promessa realizzata dalla Repubblica in questi settanta anni!" spiega il capo dello Stato. "La democrazia è proprio questo: essere protagonisti, insieme agli altri, del nostro domani".

"E' sempre tempo di Resistenza"
"E' sempre tempo di Resistenza. E' tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente" sottolinea Mattarella "e, ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza". "Non esiste una condizione di 'non guerra' - aggiunge-. O si promuove la pace e la collaborazione o si prepara lo scontro futuro. Per questo è stata lungimirante la scelta di quegli statisti che, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, ricostruirono l'Europa nell'integrazione politica ed economica. I patimenti sofferti hanno fatto sì che l'Italia (e con lei altri Paesi europei), scegliesse la strada del ripudio della guerra".

"Allargare il sentiero della concordia dentro l'Ue
"Non ci può essere pace soltanto per alcuni e miseria, fame, guerre, per altri: queste travolgerebbero anche la pace di chi pensa di averla conseguita per sempre" dice Mattarella. "Settant'anni di pace ci sono stati consegnati dai nostri padri - conclude -. A noi spetta il compito di continuare, di allargare il sentiero della concordia dentro l'Unione Europea e ovunque l'Europa può far sentire la sua voce e sviluppare la sua iniziativa".

Napolitano a via Tasso, 'grazie' da Comunità ebraica
Il presidente emerito Giorgio Napolitano ha visitato stamani il Museo della Liberazione di via Tasso, realizzato nell'ex carcere nazista romano. Ad accoglierlo il presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che in un tweet scrive: "Non c'erano grandi occasioni a Roma per ricordare il #25aprile, questa a Via Tasso era la migliore. Grazie Presidente Napolitano!". E successivamente la Comunità ebraica romana in un altro tweet posta la foto di Napolitano a via Tasso, rinnovando i ringraziamenti al presidente.

La Comunità ebraica di Roma - insieme all'Aned, l'associazione degli ex deportati, e alla Brigata Ebraica - ha deciso di celebrare stamani la Festa della Liberazione in via Tasso, non partecipando al corteo promosso dall'Anpi, in dissenso con la presenza al corteo di associazioni filo-palestinesi.