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ITALIA

Festa della Liberazione d'Italia

25 aprile, Mattarella: "Fu la riconquista della libertà e dell'onore"

Dopo la deposizione della corona d'alloro al Milite ignoto, il capo dello Stato si è recato a Casoli, in Abruzzo. Qui, nel 1943, si aprirono "i sentieri della libertà". Altrove, la piazza si è divisa. Tensioni a Milano e Firenze, due cortei separati a Roma

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"Non era, quella fascista, la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di libertà, di umanità, di civiltà e di fratellanza". Nel giorno della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla da Casoli, in Abruzzo. Qui, nel 1943, si aprirono "i sentieri della libertà". Qui combattè la Brigata Maiella.

La riconquista della libertà e dell'onore
"Non fu per caso- continua il capo dello Stato- che gli uomini della Brigata Maiella scelsero per se stessi la denominazione di 'patrioti'. La stessa dei giovani che andavano a morire in nome dell'Unità di Italia". E' l'unità d'Italia ritrovata il valore assoluto della festa odierna. Una festa nazionale che possiamo celebrare grazie alla Resistenza, dei cui primi nuclei, ricorda Mattarella, facevano parte "intellettuali, contadini e pastori, militari tornati dal fronte, carabinieri. C'erano antifascisti di lungo corso ed ex militanti fascisti, che si sentivano delusi e traditi. C'era tanta gente semplice, decisa a difendere il proprio territorio dai saccheggi e dalle prepotenze. La riconquista della libertà e dell'onore ne costituiva l'elemento unificante".




Il presidente della Repubblica parla, mentre altrove va in scena la divisione. Si è cominciato a Roma: la comunità ebraica non ha partecipato al corteo per il 25 aprile organizzato dall'Anpi, perché la comunità palestinese ha portato in piazza i propri simboli e slogan: "L'Anpi, nonostante gli accordi, non ha voluto prendere una posizione definitiva in merito a presenze organizzate di associazioni palestinesi e filopalestinesi con simboli estranei allo spirito del 25 aprile", ha spiegato la Comunità.

Poi Firenze, dove sono scattati quattro arresti. Una cinquantina di manifestanti, appartenenti ad alcune sigle antagoniste, ha tentato di avvicinarsi alla piazza per contestare il sindaco Nardella. Polizia e carabinieri hanno effettuato una "carica di alleggerimento" quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone. I manifestanti in corteo, che hanno scandito slogan e acceso fumogeni, sono stati deviati per evitare che entrassero in contatto con il corteo ufficiale. Sono stati fermati e portati in questura per l'identificazione tre ragazzi e una ragazza. Sono accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Nel primo pomeriggio i compagni hanno manifestato davanti alla questura".

E Milano. Durante il corteo ci sono state contestazioni a Israele. "Palestina Libera, Palestina rossa", con questo coro alcuni contestatori all'angolo tra corso Venezia e Piazza San Babila hanno protestato al passaggio dello stendardo della brigata ebraica in corteo. Le bandiere della Palestina sono state quindi issate a decine. "Israele fascista, stato terrorista" hanno poi intonato i rappresentati di "Fronte Palestina della solidarieta' alla lotta internazionalista" al momento in cui i partigiani con il fazzoletto blu e bianco sono passati. Alcuni di loro si sono fermati e sono volati dei fischi. Altre contestazioni, più accese, si sono verificate al passaggio dell'Associazione amici di Israele. "Fuori i sionisti dal corteo" hanno gridato dalle transenne, mentre un cordolo di uomini di polizia e carabinieri tenevano a bada le due fazioni. Da un lato le bandiere di Israele, dall'altro le kefyah issate.


 

Urla anche nei confronti del deputato Pd, Emanuele Fiano, passato in corteo. "Fuori il Pd dal corteo" è proseguita quindi la contestazione mentre la lunga coda di bandiere dem sfilava di fronte alla chiesa di San Babila. Quest'anno la federazione metropolitana ha scelto lo slogan #voltiallalibertà per i cartelli che ritraggono immagini di personaggi significativi per la storia italiana. Ma contro questo gli estremisti di sinistra hanno più volte gridato "vergogna".