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ECONOMIA

30 anni dalla morte di Ezio Tarantelli freddato dalle BR. In un'Italia sferzata dall'inflazione

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"Un uomo probo e uno studioso insigne che ha pagato con la vita il suo alto impegno per una società più giusta". Questo il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia alla Sapienza per il trentennale della morte di Ezio Tarantelli. "L'odio terrorista lo ha strappato alla sua vita, alla famiglia e sindacato - si legge ancora - ma non ha sradicato la sua idea lungimirante per un nuovo modello di relazioni industriali, attento al mutamento dei tempi e all'equita'". 

Roma, 27 marzo 1985. Parcheggio della facoltà di economia dell'Univeristà 'La Sapienza'. Due uomini fanno fuoco con una mitraglietta. Ezio Tarantelli muore a 44 anni ancora da compiere. Lascia la moglie, Carole Jane Beebe, e il figlio Luca di tredici anni.
L'omicidio viene rivendicato dalle Brigate Rosse, con un documento di una settantina di pagine.

Collaboratore Cisl, Tarantelli viene accusato di essere responsabile dei tagli degli scatti sulla scala mobile, il sistema che a quel tempo indicizzava i salari rispetto all'inflazione.

Ricerche quelle di Tarantelli che hanno cambiato la storia, ricorda il governatore della Banca d'Italia durante la commemorazione, e furono architrave delle scelte del Governo Ciampi. "Ora in Italia non c'è più inflazione -  annota Visco - anzi c'è il rischio deflazione"(GUARDA) . Numero uno di Palazzo Koch che sottolinea, quindi, come allora, come oggi i problemi non mancano alla nostra economia.

A Tarantelli è oggi intitolata l'aula magna della Facoltà di Economia, una casa dello studente a Roma e la biblioteca della Facoltà di Economia dell'Università della Calabria. Un monumento a forma circolare ricorda il luogo in cui perse la vita, 30 anni fa.