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MONDO

La vicenda

36 anni dopo in arrivo un risarcimento milionario per gli ostaggi dell'Ambasciata USA a Teheran

Nel 1979 furono tenuti in ostaggio per 444 giorni dalle guardie della rivoluzione khomeinista iraniana. Ora il Congresso destina loro un fondo di risarcimento, grazie alle maximulte pagata dalle società che hanno fatto affari illegalmente con l'Iran, come la francese Bnp-Paribas

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La svolta è arrivata come un regalo di Natale per i 53 cittadini americani sequestrati nel 1979 per oltre un anno all'interno dell'ambasciata USA a Teheran assediata dalla rivoluzione dell'ayatollah Khomeini. Il Congresso di Washington ha infatti approvato un risarcimento di oltre 4 milioni di dollari ciascuno, mentre per i figli e i coniugi degli ostaggi morti nel frattempo lo Stato verserà 600mila dollari.  "Notizia straordinaria e inattesa. E non poteva arrivare in un momento migliore", ha commentato ai microfoni della Abc Michael Howland, all'epoca addetto militare presso la legazione statunitense in Iran.

La vicenda si era protratta per anni perché gli ostaggi erano stati liberati a patto che gli Stati Uniti rinunciasssero ad ogni azione legale nei confronti del governo iraniano. E l'Amministrazione di Washington non voleva che il pur giusto risarcimento pesasse sui contribuenti USA.

 La soluzione è arrivata grazie al fondo da un miliardo di dollari che il Congresso ha stanziato grazie alle multe pagate dalle compagnie internazionali - una tra tutte la francese Bnp-Paripas - che negli anni delle sanzioni hanno fatto illegalmente business con il regime degli ayatollah.