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MONDO

Il ministro dell'Interno ad Agorà Estate

4 italiani rapiti in Libia. Alfano: "Non escludo piste ma nessuna trattativa"

Il Governo non esclude che ci possano essere gli scafisti dietro il rapimento dei 4 italiani in Libia, ma chiude a qualsiasi ipotesi di scambio con trafficanti detenuti in Italia

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archivio ansa
"Ieri ho detto che non si possono escludere piste durante il lavoro degli inquirenti, ma è escluso che si possa trattare" con gli scafisti. Lo spiega il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ospite di "Agorà estate" a proposito del rapimento dei quattro lavoratori italiani in Libia.

Alfano: mai stato confermato riscatto
"Dobbiamo lasciar lavorare in silenzio chi è preposto a questo lavoro", aggiunge il ministro dell'Interno. E sui riscatti che sarebbero stati pagati in analoghe vicende in passato - ha specificato - "sono cose delle quali si è sempre parlato, ma non è mai stato confermato nulla in questo senso", ha concluso.

Le piste
Tra le ipotesi dunque rimane in piedi ancora quella degli scafisti: non è arrivata nessuna rivendicazione ufficiale da parte dei sequestratori. 

Mattarella: "Ferita aperta"
Da Malta era arrivato anche il commento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha definito il rapimento di Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla "una ferita aperta che speriamo si possa risolvere nel più breve tempo possibile".

"Tutti sono nel mirino - ha aggiunto Mattarella rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse un'offensiva fondamentalista in particolare contro l'Italia. -: è nel mirino qualunque paese che si batta per la tolleranza, la civiltà e il rispetto delle vite umane".

Intanto i familiari dei quattro italiani rapiti sono stati ricevuti nel pomeriggio del 22 luglio all'Unità di crisi della Farnesina per fare il punto sulla vicenda.