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MONDO

Spazio

50 anni fa l’URSS faceva sbarcare sulla Luna il moon rover “Lunokhod-1”

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Nel 1970 l’Unione Sovietica lanciò sulla Luna il primo rover al mondo, “Lunokhod-1”. L’apparecchio ha funzionato sulla Luna per 11 giorni lunari, equivalenti a 10 mesi e mezzo terrestri, un record assoluto. Era stato progettato da due istituti di ricerca segreti, uno nei pressi di Mosca e l’altro a Leningrado. Inizialmente si lavorava su due progetti separati: apparecchio cingolato o a ruote. Alla fine si è optato per quello a ruote per la sua maggiore affidabilità.

“Lunokhod-1”, pur essendo stato presentato come apparecchio a movimento autonomo, non era in grado di muoversi nemmeno di un metro senza i comandi dalla Terra. Per farlo muovere è stata creata una segretissima base di controllo in Crimea nei pressi di Simferopoli. Gli operatori, anonimi e coperti dal segreto di stato, avevano i turni di 2 ore. Un turno lavorativo degli operatori era composto di guidatore-manovratore, navigatore e due ingegneri di bordo.

Un grosso problema era il ritardo del segnale, vista la distanza dalla Luna alla Terra. Il ritardo era di 20 secondi, ma in quel lasso di tempo il rover poteva spostarsi di 6-7 metri, una distanza notevole, considerando che in totale “Lunokhod-1” ha macinato sulla superficie lunare 10.540 metri. L’Unione Sovietica ha fermato i programmi d’esplorazione lunare nel 1976 e ora, nel giro di un anno, la Russia post-sovietica intende lanciare sulla Luna il “Lunokhod-25” e progetta, nei prossimi 10 anni, uno sbarco umano sul satellite.