ITALIA
E' successo a Bedonia
70enne ucciso nel parmense, fermato il vicino
Il corpo dell'uomo è stato trovato col cranio fracassato, sulla strada comunale del piccolo centro montano
Un uomo di 70 anni è stato ucciso ieri sera sull'Appennino parmense, in località Setterone nel comune di Bedonia, alle pendici del Monte Penna. Il cadavere è stato trovato col cranio fracassato, sulla strada comunale del piccolo centro montano.
I Carabinieri, raccolte testimonianze,si sono concentrati sul vicino della vittima e, dopo aver fatto irruzione in casa, lo hanno bloccato. Interrogato alla presenza del pm e di un difensore, l'uomo, 63 anni, ha ammesso i fatti ed è stato sottoposto a fermo.
La telefonata alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Borgo Val di Taro per segnalare il corpo in strada è arrivata intorno alle 20 e subito sono arrivate sul luogo del ritrovamento una pattuglia del radiomobile e un'ambulanza del 118.
La vittima è stata uccisa con un corpo contundente, un'arma poi ritrovata in fondo a un torrente nella zona. All'interno della casa del sospettato, dove i militari sono entrati indossando giubbotti antiproiettile, sono state trovate tracce di sangue, su alcuni indumenti.
L'interrogatorio è proseguito fino a tarda notte nella caserma di Borgo Taro ed è stato disposto il fermo, visto il pericolo di fuga, e l'uomo è stato portato in carcere a disposizione del Gip, in vista della convalida.
I Carabinieri, raccolte testimonianze,si sono concentrati sul vicino della vittima e, dopo aver fatto irruzione in casa, lo hanno bloccato. Interrogato alla presenza del pm e di un difensore, l'uomo, 63 anni, ha ammesso i fatti ed è stato sottoposto a fermo.
La telefonata alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Borgo Val di Taro per segnalare il corpo in strada è arrivata intorno alle 20 e subito sono arrivate sul luogo del ritrovamento una pattuglia del radiomobile e un'ambulanza del 118.
La vittima è stata uccisa con un corpo contundente, un'arma poi ritrovata in fondo a un torrente nella zona. All'interno della casa del sospettato, dove i militari sono entrati indossando giubbotti antiproiettile, sono state trovate tracce di sangue, su alcuni indumenti.
L'interrogatorio è proseguito fino a tarda notte nella caserma di Borgo Taro ed è stato disposto il fermo, visto il pericolo di fuga, e l'uomo è stato portato in carcere a disposizione del Gip, in vista della convalida.