POLITICA
Cerimonia al Quirinale
8 marzo. Mattarella: "Basta assistere inerti a violenza su donne. Chi le sfrutta è ignobile"
Il presidente della Repubblica ricorda che "l'8 Marzo si celebrano valori di fondo della nostra vita in comune" e ribadisce che "la condizione femminile è uno di quegli elementi che attestano il grado di civiltà raggiunto da un Paese". Presenti il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati

"Fare gli auguri alle donne, in realtà, vuol dire rivolgerli all'intera comunità nazionale. Perché la componente femminile è parte, oltre che essenziale, decisiva della nostra societa'". Apre così Sergio Mattarella la celebrazione al Quirinale per la Giornata internazionale della Donna. Ricorda, il presidente della Repubblica, che "per questo l'8 Marzo si celebrano valori di fondo della nostra vita in comune" e ribadisce che "la condizione femminile è uno di quegli elementi che attestano il grado di civilita' raggiunto da un Paese".
"Quest'anno abbiamo scelto come tema dell'8 marzo quello delle donne rese schiave e costrette a prostituirsi. Si tratta di uno sfruttamento ignobile a danno di donne, spesso minorenni provenienti dalla povertà più estrema", che "finiscono nelle reti di crudeli trafficanti di persone. Si tratta in gran parte di organizzazioni criminali senza scrupoli, di mafie transnazionali che lucrano sul corpo e sull'animo delle donne" ha detto ancora il Capo dello Stato.
"Lo sfruttamento sessuale delle donne è una pratica criminale purtroppo diffusa. È bene chiamare questa condizione con il nome appropriato: schiavitù. Si tratta dell'infame schiavitù nel nostro secolo" sottolinea con forza Mattarella.
"Basta assistere inerti a violenza su donne"
"Ancora ieri nel nostro Paese, sono state assassinate due donne - Alessandra e Fortuna - vittime di una violenza prodotta da distorte e criminali mentalità di possesso e dominio". Così il presidente della Repubblica. "Non possiamo - ribadisce - continuare ad assistere alla violenza nelle case e nella strade".Secondo il capo dello Stato "è necessario educare, prevenire, organizzarsi e offrire aiuto, mettere in campo reti e strumenti di contrasto che consentano alle donne, soprattutto le più vulnerabili, di non sentirsi più sole davanti alle minacce".
Il Capo dello Stato difende Legge Merlin: "Tappa importante, avanti con coerenza"
La legge Merlin "che sessantuno anno fa" dichiaró "fuorilegge lo sfruttamento della prostituzione" fu "una tappa importante nel camino di liberazione della donna". Così Mattarella nel corso della celebrazione dell'8 marzo al Quirinale. "Bisogna andare coerentemente avanti: contro tutte le forme di sfruttamento e violenza nei confronti delle donne, in qualsiasi campo e settore della vita familiare e sociale" aggiunge. "Oggi la senatrice Lina Merlin - conclude - sarebbe in prima linea contro la tratta di questo nostro tempo".
Lavoro: rimuovere ostacoli e pregiudizi a sviluppo donne
L' apporto delle donne alla crescita del Paese "è stato immenso" ma "ancora oggi paghiamo storture e disparità che, penalizzando le donne, ci penalizzano come insieme". Per questo Sergio Mattarella ribadisce che "è nostro compito costante rimuovere gli ostacoli che, come ci ricorda la Costituzione, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza, impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana". Nel corso delle celebrazioni al Quirinale per la Giornata internazionale della Donna, il Presidente della Repubblica evidenzia anche come "il permanere di alcune rigidità nei ruoli domestici restano tra le cause delle difficoltà di accesso delle donne al mercato del lavoro". Aggiunge, Mattarella, che "sono necessarie politiche pubbliche volte ad ampliare la base occupazionale" ma anche che "si rimuovano antichi pregiudizi" perché "forme di sfruttamento, talora subdole, si annidano nelle rigidità sociali" e dunque "quando rallenta o si arresta l'ascensore sociale, e questo accade in grande misura nei periodi di crisi economica, sulle donne ricade spesso uno svantaggio ulteriore".
La cerimonia. Si apre con la testimonianza sofferta di due donne vittime di tratta
Con la testimonianza di due donne vittime di tratta - rigorosamente girate di spalle, per garantire la privacy - era iniziata al Quirinale la cerimonia per la celebrazione dell'8 marzo, festa della donna. Presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, e la vicepresidente di Montecitorio, Mara Carfagna. Molte le donne dello spettacolo invitate tra cui Nancy Brilli.
Spadafora: nuovo piano nazionale anti-tratte
A sottolineare inoltre l'impegno del governo nel contrastare questo fenomeno è intervenuto Vincenzo Spadafora, sottosegretario con delega alle Pari Opportunità e giovani che ha ricordato come l'esecutivo ha finanziato con ulteriori 24 milioni di euro il piano nazionale antitratta.
"E' difficile dare risposte concrete alle storie che abbiamo ascoltato, che devono generare un'indignazione che spesso non provocano. Occorre dare risposte a un tema complesso rispetto al quale serve la condivisione di tutte le istituzioni: con loro ci vedremo il 18 marzo per scrivere insieme il nuovo piano nazionale anti-tratte'', annuncia inoltre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dopo aver ascoltato due testimonianze di donne vittime della tratta delle schiave e costrette a prostituirsi una volta giunte in Italia.
''Questo pieno lo scriveremo anche con le associazione e le comunità che si occupano di loro'', assicura Spadafora rivolgendo un sentito ringraziamento a chi, ''giorno e notte'', si occupa di queste donne ''segnando la differenza''. Ma un ''tessuto sociale così importante è radicato non deve deresponsabilizzare lo Stato dal fare il suo dovere'', rimarca il sottosegretario sottolineando la ''necessità e l'urgenza di dare risposte concrete''. Dunque l'appello che arriva in ''un momento storico in cui si tendono a proporre cose che possono minare diritti acquisiti da donne e uomini che si sono battuti'' per ottenerli: ''ogni proposta che segna un arretramento culturale necessita di un no convinto di tutte forze politiche''.
Fico: "Società che valorizza donne è più giusta e più forte"
"Una società che garantisce pari opportunità, che valorizza il contributo femminile in tutti gli ambiti e che trova nelle differenze una ricchezza e non un freno è una società più giusta, una società più forte. Ed è questa comunità che insieme dobbiamo costruire e consolidare". Lo scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico.
"Ci tengo a ribadirlo oggi nella Giornata internazionale della donna, rinnovando l’impegno mio personale e della Camera dei deputati a portare a compimento il cammino verso il raggiungimento delle pari opportunità e dell’uguaglianza di genere. Ne abbiamo parlato proprio a Montecitorio nei giorni scorsi in occasione dell’evento dedicato al contributo femminile al ristabilimento della pace e della sicurezza nonché alla tutela, negli scenari di crisi, dei diritti umani - aggiunge Fico - Vi ripropongo un breve racconto di questa giornata speciale, che ha visto la partecipazione di una donna coraggiosa come Lamya Haji Bashar, sopravvissuta all'Isis e attivista per i diritti delle donne".
"Quest'anno abbiamo scelto come tema dell'8 marzo quello delle donne rese schiave e costrette a prostituirsi. Si tratta di uno sfruttamento ignobile a danno di donne, spesso minorenni provenienti dalla povertà più estrema", che "finiscono nelle reti di crudeli trafficanti di persone. Si tratta in gran parte di organizzazioni criminali senza scrupoli, di mafie transnazionali che lucrano sul corpo e sull'animo delle donne" ha detto ancora il Capo dello Stato.
"Lo sfruttamento sessuale delle donne è una pratica criminale purtroppo diffusa. È bene chiamare questa condizione con il nome appropriato: schiavitù. Si tratta dell'infame schiavitù nel nostro secolo" sottolinea con forza Mattarella.
"Basta assistere inerti a violenza su donne"
"Ancora ieri nel nostro Paese, sono state assassinate due donne - Alessandra e Fortuna - vittime di una violenza prodotta da distorte e criminali mentalità di possesso e dominio". Così il presidente della Repubblica. "Non possiamo - ribadisce - continuare ad assistere alla violenza nelle case e nella strade".Secondo il capo dello Stato "è necessario educare, prevenire, organizzarsi e offrire aiuto, mettere in campo reti e strumenti di contrasto che consentano alle donne, soprattutto le più vulnerabili, di non sentirsi più sole davanti alle minacce".
Il Capo dello Stato difende Legge Merlin: "Tappa importante, avanti con coerenza"
La legge Merlin "che sessantuno anno fa" dichiaró "fuorilegge lo sfruttamento della prostituzione" fu "una tappa importante nel camino di liberazione della donna". Così Mattarella nel corso della celebrazione dell'8 marzo al Quirinale. "Bisogna andare coerentemente avanti: contro tutte le forme di sfruttamento e violenza nei confronti delle donne, in qualsiasi campo e settore della vita familiare e sociale" aggiunge. "Oggi la senatrice Lina Merlin - conclude - sarebbe in prima linea contro la tratta di questo nostro tempo".
#8Marzo, #Mattarella: Lo sfruttamento sessuale delle donne è una pratica criminale purtroppo diffusa. È bene chiamare questa condizione con il nome appropriato: schiavitù. Si tratta dell’infame schiavitù del nostro secolo pic.twitter.com/YECy0mnslh
— Quirinale (@Quirinale) 8 marzo 2019
Lavoro: rimuovere ostacoli e pregiudizi a sviluppo donne
L' apporto delle donne alla crescita del Paese "è stato immenso" ma "ancora oggi paghiamo storture e disparità che, penalizzando le donne, ci penalizzano come insieme". Per questo Sergio Mattarella ribadisce che "è nostro compito costante rimuovere gli ostacoli che, come ci ricorda la Costituzione, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza, impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana". Nel corso delle celebrazioni al Quirinale per la Giornata internazionale della Donna, il Presidente della Repubblica evidenzia anche come "il permanere di alcune rigidità nei ruoli domestici restano tra le cause delle difficoltà di accesso delle donne al mercato del lavoro". Aggiunge, Mattarella, che "sono necessarie politiche pubbliche volte ad ampliare la base occupazionale" ma anche che "si rimuovano antichi pregiudizi" perché "forme di sfruttamento, talora subdole, si annidano nelle rigidità sociali" e dunque "quando rallenta o si arresta l'ascensore sociale, e questo accade in grande misura nei periodi di crisi economica, sulle donne ricade spesso uno svantaggio ulteriore".
#8Marzo,#Mattarella: tema delle diseguaglianze salariali – ingiustificabili ma tuttora presenti in maniera rilevante – riguarda maggiormente proprio le donne in difficoltà e con più bassi livelli di istruzione pic.twitter.com/fLxlUs7LSN
— Quirinale (@Quirinale) 8 marzo 2019
La cerimonia. Si apre con la testimonianza sofferta di due donne vittime di tratta
Con la testimonianza di due donne vittime di tratta - rigorosamente girate di spalle, per garantire la privacy - era iniziata al Quirinale la cerimonia per la celebrazione dell'8 marzo, festa della donna. Presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, e la vicepresidente di Montecitorio, Mara Carfagna. Molte le donne dello spettacolo invitate tra cui Nancy Brilli.
Spadafora: nuovo piano nazionale anti-tratte
A sottolineare inoltre l'impegno del governo nel contrastare questo fenomeno è intervenuto Vincenzo Spadafora, sottosegretario con delega alle Pari Opportunità e giovani che ha ricordato come l'esecutivo ha finanziato con ulteriori 24 milioni di euro il piano nazionale antitratta.
"E' difficile dare risposte concrete alle storie che abbiamo ascoltato, che devono generare un'indignazione che spesso non provocano. Occorre dare risposte a un tema complesso rispetto al quale serve la condivisione di tutte le istituzioni: con loro ci vedremo il 18 marzo per scrivere insieme il nuovo piano nazionale anti-tratte'', annuncia inoltre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dopo aver ascoltato due testimonianze di donne vittime della tratta delle schiave e costrette a prostituirsi una volta giunte in Italia.
''Questo pieno lo scriveremo anche con le associazione e le comunità che si occupano di loro'', assicura Spadafora rivolgendo un sentito ringraziamento a chi, ''giorno e notte'', si occupa di queste donne ''segnando la differenza''. Ma un ''tessuto sociale così importante è radicato non deve deresponsabilizzare lo Stato dal fare il suo dovere'', rimarca il sottosegretario sottolineando la ''necessità e l'urgenza di dare risposte concrete''. Dunque l'appello che arriva in ''un momento storico in cui si tendono a proporre cose che possono minare diritti acquisiti da donne e uomini che si sono battuti'' per ottenerli: ''ogni proposta che segna un arretramento culturale necessita di un no convinto di tutte forze politiche''.
Fico: "Società che valorizza donne è più giusta e più forte"
"Una società che garantisce pari opportunità, che valorizza il contributo femminile in tutti gli ambiti e che trova nelle differenze una ricchezza e non un freno è una società più giusta, una società più forte. Ed è questa comunità che insieme dobbiamo costruire e consolidare". Lo scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico.
"Ci tengo a ribadirlo oggi nella Giornata internazionale della donna, rinnovando l’impegno mio personale e della Camera dei deputati a portare a compimento il cammino verso il raggiungimento delle pari opportunità e dell’uguaglianza di genere. Ne abbiamo parlato proprio a Montecitorio nei giorni scorsi in occasione dell’evento dedicato al contributo femminile al ristabilimento della pace e della sicurezza nonché alla tutela, negli scenari di crisi, dei diritti umani - aggiunge Fico - Vi ripropongo un breve racconto di questa giornata speciale, che ha visto la partecipazione di una donna coraggiosa come Lamya Haji Bashar, sopravvissuta all'Isis e attivista per i diritti delle donne".