Caserta
85 anni e usuraia spietata: se non restituisci i soldi "Ti infilo un coltello nella pancia"
Così Michela Eliseo, intercettata dai carabinieri, si rivolgeva alle vittime di usura quando non erano in grado di pagare. Un'intera famiglia, madre con i due figli Ferdinando e Giuseppe D'Angelo e la nuora Maddalena Razzano, dedita a prestiti usurai che arrivavano anche al 106 per cento

"Ti infilo un coltello nella pancia. Ti do una botta in testa con un bastone". Cosi' la donna di 85 anni, Michela Eliseo, intercettata dai carabinieri, si rivolgeva alle vittime di usura quando non erano in grado di pagare. Un'intera famiglia, madre con i due figli Ferdinando e Giuseppe D'Angelo e la nuora Maddalena Razzano, dedita a prestiti usurai che arrivavano anche al 106 per cento dove ognuno degli indagati aveva un ruolo specifico.
Era la donna di 85 anni che si recava settimanalmente a casa delle vittime per riscuotere le somme. Nel momento in cui si presentava un problema, poi intervenivano i figli con ulteriori minacce ed erano coloro che detenevano materialmente un libro mastro dove erano segnate le vittime e le somme prestate e da riscuotere. I prestiti andavano dai mille ai 5mila euro con interessi che potevano arrivare anche a 15mila euro. Per coloro che erano in regola con i pagamenti la famiglia effettuava un piccolo sconto sugli interessi, mentre ad ogni ritardo settimanale si aggiungeva una "mora" di 20 euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la nuora era la procacciatrice dei 'clienti'. Grazie al suo lavoro di collaboratrice domestica, faceva una sorta di pubblicita' nelle famiglie in cui prestava servizio alla ricerca di nuove vittime. Quattro le vittime di usura accertate.