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ITALIA

Palermo

A 65 anni palpa le colleghe. Assolto perchè "è immaturo"

Per i giudici del Tribunale di Palermo l'uomo agì "per scherzo" 

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Se il capo palpeggia la collega, non è che sia una molestia sessuale. Potrebbe farlo perchè non è mai cresciuto nonostante i 65 anni d'età. Se lo fa per scherzo, può essere un gesto "inopportuno e prevaticatore", ma non è un reato. Lo ha stabilito il tribunale di Palermo, nell'assolvere (il 23 novembre, ma ora sono state depositate le motivazioni della sentenza) l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Palermo 1 accusato proprio di avere molestato due impiegate del suo ufficio.

Nella decisione, la seconda sezione del tribunale ritiene che i gesti non procurarono appagamento sessuale a Lipari e non limitarono la libertà sessuale delle due donne palpeggiate. E poi bisogna tenere conto del contesto, che sarebbe stato scherzoso, anche se le due vittime, pur essendo state ritenute pienamente attendibili, non la videro affatto così. E' per questo che la Procura valuta se fare appello, così come la parte civile.

La motivazione della sentenza, che ha scagionato l'imputato da un'accusa di violenza sessuale, sia pure in forma attenuata, da' atto che l'uomo fece effettivamente quel che gli viene contestato. Ma lo fece per scherzo e senza trarne alcun piacere: le vittime, peraltro, non sarebbero state "danneggiate" ne' limitate nella loro libera autodeterminazione, perchè quegli atti - nonostante le osservazioni delle due donne - erano "privi di connotato sessuale". Il comportamento del capufficio imputato, cioè, secondo la valutazione del tribunale, "era oggettivamente dettato da un immaturo e inopportuno atteggiamento di scherzo, frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e ad una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all'interno dell'ufficio". Predomina quindi l'immaturità che porta a scherzare troppo e in maniera poco consona al ruolo del dirigente. Ma non per questo c'è il reato.