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ITALIA

Ai clienti consegnato un coupon di solidarietà

A Eataly Firenze primo sciopero dei lavoratori del gruppo

La protesta decisa da alcuni giovani dipendenti assunti con contratti a termine attraverso un'agenzia interinale, a cui l'azienda ha comunicato che non saranno rinnovati. L'azienda avrebbe annunciato in totale la dismissione del 50% del personale. Lo store era stato inaugurato a dicembre dall'allora sindaco Matteo Renzi e dal patron Oscar Farinetti

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Primo sciopero per i lavoratori della catena di store enogastronomici Eataly: a indire la protesta, in corso da ieri e per tutta la giornata di oggi, un gruppo di giovani dello store di Firenze, che hanno denunciato la "dismissione, da parte dell'azienda, del 50% del personale" reclutato a dicembre, quando, alla presenza del non ancora premier ma sindaco del capoluogo toscano Matteo Renzi e del patron del marchio, Oscar Farinetti, il negozio fu aperto in via Martelli, in pieno centro, a pochi passi dal Duomo.

Dopo 8 mesi lo stop dei contratti per metà del personale
In 120 furono chiamati a prestare servizio nel primo punto toscano del gruppo enogastromico internazionale, che, oltre a due ristoranti per crociere, conta 11 shop in Italia (tra i quali Torino, il primo a essere aperto nel 2007, poi Milano, Roma, Bologna e Bari), svariati all'estero, come Istanbul, Tokyo, New York, Chicago, ed ogni anno realizza un fatturato che si aggira intorno ai 300 milioni di euro. A distanza di otto mesi, però, come hanno spiegato i giovani in sciopero - tutti 'condannati' dalla scure del mancato rinnovo - "Eataly ha comunicato lo stop dei contratti per praticamente metà del personale, ingaggiato tra l'altro attraverso un'agenzia interinale.

Cobas: "Nel negozio manca la rappresentanza sindacale"
Un dato che testimonia come lo sbarco a Firenze in pompa magna con oltre 100 dipendenti fosse soltanto uno spot, mentre la realtà è fatta di precariato e sfruttamento". Giuseppe Cazzato dei Cobas, la sigla che ha sostenuto la protesta e il presidio di fronte allo shop, ha inoltre sottolineato come "meno del 10% degli addetti di Eataly a Firenze sono stati assunti direttamente dall'azienda" aggiungendo anche che, all'interno del negozio, "manca la rappresentanza sindacale e la direzione, sistematicamente, si rifiuta di ascoltare le richieste dei lavoratori".

Alle casse un coupon di solidarietà consegnato ai clienti
Di fronte allo store, ieri regolarmente aperto, alcune decine di manifestanti hanno sventolato bandiere e striscioni contro il precariato. Nel corso della protesta è stato anche distribuito un singolare volantino, rivolto soprattutto ai clienti di Eataly. Il foglio è infatti corredato da un tagliando staccabile da consegnare alle casse, con la scritta "Solidale con i lavoratori dello store Eataly di Firenze, da domani non comprerò più nei vostri negozi. Un cliente non indifferente". Nel documento i lavoratori spiegano anche di riconoscere la "franchezza" di Eataly nel suo slogan di punta: 'Eataly è l'Italia': "contratti precari, licenziamenti, sfruttamento. In pratica, una fotografia del nostro Paese".