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MONDO

A due anni dalla rivoluzione

A Kiev il ricordo delle vittime di Maidan, mentre i nazionalisti occupano un hotel

Negli scontri tra manifestanti e polizia, culminati il 18 febbraio 2014, sono morte oltre 100 persone. Oggi gli ucraini ricordano le vittime della rivoluzione sfociata nella deposizione dell'allora presidente Viktor Yanukovich

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Ucraina, manifestazione in ricordo delle vittime uccise nella protesta di Maidan (Gettymages)
A due anni dalla rivoluzione di piazza Maidan l'Ucraina ricorda le sue vittime, mentre alcune decine di nazionalisti occupano l'hotel Kozatskij. Gli uomini in tuta mimetica sono entrati nella sala conferenze dell'albergo proprio sulla piazza nel cuore di Kiev. Secondo Ukrainska Pravda, le persone di guardia davanti all'ingresso dell'albergo sosterrebbero di esser membri delle "forze rivoluzionarie di destra" e che nella sala occupata si sta riunendo la direzione della loro organizzazione.

Intanto gli ucraini hanno commemorato in tono minore, con poca convizione e poche speranze, il secondo anniversario della rivoluzione pro-Europa sfociata nella deposizione dell'allora presidente Viktor Yanukovich, nel distacco dell'Ucraina dall'orbita russa e in un massacro avvenuto nel centro di Kiev, dove la protesta culminò il 18 febbraio 2014 negli scontri scontri tra manifestanti e polizia in cui morirono oltre 100 persone.

L'attuale presidente Petro Poroshenko e la moglie si sono recati oggi nella piazza. Centinaia di cittadini hanno fatto lo stesso sin dal primo mattino, in una sorta di pellegrinaggio sul luogo simbolo di una rivoluzione ancora percepita come storica, ma per molti deragliata dalle sue promesse e propositi iniziali. I più hanno acceso candele davanti a un memoriale che ricorda le vittime, mentre esprimevano dubbi, ma anche la volontà di tenere viva la speranza.

"Certo che siamo delusi da tante cose, ma c'è ancora speranza", ha dichiarato Tetayana, una donna minuta arrivata a Maidan con la bandiera giallo-celeste dell'Ucraina sulle spalle. In lacrime davanti alla foto di uno dei giovani morti due anni fa, la donna ha aggiunto che "qualcosa sta cambiando, lentamente ma sta cambiando e questa è già una vittoria". Un atteggiamento condiviso da molti. Ma c'è anche chi segnala che, tra crisi politica, scandali e misure economiche difficili da sostenere, il primo cambiamento atteso è nell'atteggiamento delle autorità. "Se il nostro governo non cambia passo, dovremo fare passi radicali", ha avvertito un uomo che si è presentato come Viktor. "Una terza Maidan è sempre possibile. La gente ha capito di avere i mezzi per portare qualcuno al vertice e poi tirarlo giù. Ha capito di avere potere".

In un concreto segnale di sostegno, il vicepresidente Usa Joe Biden si è recato a Kiev per l'occasione. Nella notte ha incontrato il presidente Poroshenko e il premier Arseniy Yatsenyuk, separatamente. Poi ha lodato "i coraggiosi ucraini" che hanno lottato per un futuro diverso e migliore, ma ha anche riconosciuto che "c'è ancora molto da fare per onorare l'eredità dei coraggiosi ucraini che hanno fatto e dato tanto, in cerca di un futuro migliore per il loro Paese".

Alla rivoluzione di Maidan e la cacciata di Yanukovich, nel marzo 2014, è seguita l'annessione della Crimea e la guerra nell'Est dell'Ucraina, non ancora arrivata a vera conclusione e costata la vita ad almeno 9.000 persone. Il tenore di vita degli ucraini è drammaticamente peggiorato sulla scia del crollo della valuta nazionale, la grivna, e le riforme promesse si sono incagliate in lotte politiche e scandali che ricordano molto l'epoca di Yanukovich. Martedì scorso il parlamento ha tentato un voto di sfiducia al governo, ma senza arrivare ai numeri necessari per mandare a casa Yatsenyuk.