ECONOMIA
Il dato dell'Istat
A marzo fiducia delle imprese in aumento
Nonostante la crisi non sia ancora finita le aziende sono ottimiste. L'indice è a 89,5 ed è il quinto rialzo consecutivo
Aumenta l’ottimismo delle aziende italiane. A segnalare il quinto rialzo consecutivo della fiducia delle imprese è l’Istat che registra l’indice a 89,5, al top da settembre 2011, ovvero da due anni e mezzo. La spinta, spiega l’Istituto nazionale di Statistica, arriva dal settore manifatturiero e, soprattutto, dai servizi, mentre costruzioni e commercio peggiorano.
Rispetto a febbraio la fiducia delle imprese ha guadagnato 1,3 punti, con l'ottimismo delle aziende del manifatturiero salito a 99,2 da 99,1 e quello del comparto dei servizi aumentato a 92,4 da 90,3, raggiungendo il livello più alto da luglio del 2011. Al contrario nelle costruzioni il clima si è deteriorato, con l'indice sceso a 75,8 da 76,9, anche se sono migliorate le aspettative sul fronte occupazione. E così è accaduto anche nel commercio al dettaglio, con il dato che è passato a 94,6 da 96,3. A pesare, la negativa performance della grande distribuzione.
Guardando nel dettaglio l'andamento della fiducia nel settore del manifatturiero, rimangono stabili le attese di produzione e migliorano i giudizi sugli ordini. Analizzando l'indagine trimestrale rivolta alle imprese manifatturiere che esportano, nel primo trimestre scende dal 31% al 30% la quota delle aziende intervistate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all'export. Tra le destinazioni delle esportazioni ''aumenta leggermente l'incidenza dei paesi Ue'', spiega l'Istat. La Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.
Rispetto a febbraio la fiducia delle imprese ha guadagnato 1,3 punti, con l'ottimismo delle aziende del manifatturiero salito a 99,2 da 99,1 e quello del comparto dei servizi aumentato a 92,4 da 90,3, raggiungendo il livello più alto da luglio del 2011. Al contrario nelle costruzioni il clima si è deteriorato, con l'indice sceso a 75,8 da 76,9, anche se sono migliorate le aspettative sul fronte occupazione. E così è accaduto anche nel commercio al dettaglio, con il dato che è passato a 94,6 da 96,3. A pesare, la negativa performance della grande distribuzione.
Guardando nel dettaglio l'andamento della fiducia nel settore del manifatturiero, rimangono stabili le attese di produzione e migliorano i giudizi sugli ordini. Analizzando l'indagine trimestrale rivolta alle imprese manifatturiere che esportano, nel primo trimestre scende dal 31% al 30% la quota delle aziende intervistate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all'export. Tra le destinazioni delle esportazioni ''aumenta leggermente l'incidenza dei paesi Ue'', spiega l'Istat. La Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.