ITALIA
Incidente in provincia dell'Aquila
Abruzzo, Esplode fabbrica fuochi artificio a Tagliacozzo: 2 morti accertati
Due morti accertati e diversi feriti causati dall'esplosione della fabbrica di fuochi Paolelli di Tagliacozzo. Una persona risulta ancora dispersa tra le macerie. Il messaggio di Napolitano che esprime commosso cordoglio per l'accaduto e augura ai feriti una pronta guarigione

Sono due i morti accertati e cinque i feriti nell'esplosione della fabbrica di fuochi di artificio Paolelli a Tagliacozzo, in Abruzzo. Una terza persona è ancora dispersa, ma sarebbe stata individuata sotto le macerie: quasi nulle le speranze di trovarla in vita. In un primo momento, i dispersi risultavano essere due.
Al momento dello scoppio, secondo la riscostruzione degli inquirenti, nell'edificio c'erano otto persone. Inizialmente erano stati recuperati quattro feriti, tra i quali il titolare dell'impresa, Sergio Paolelli. Tra le persone rimaste uccise sembra esserci il figlio Valerio. Il corpo carbonizzato di una delle vittime è stato localizzato nella casamatta miscele, un altro cadavere nel laboratorio totalmente distrutto.
In serata il Presidente della Repubblica ha inviato un messaggio al Sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa comunicando profonda tristezza per l'accaduto. Napolitano ha, inoltre, espresso "ai familiari delle vittime finora accertate il suo commosso cordoglio e ai feriti l'augurio di pronta guarigione", aggiungendo di seguire "con apprensione le operazioni per il ritrovamento della persona dispersa".
Il disperso si troverebbe infatti ancora sotto le macerie ma le operazioni di recupero sono state interrotte. L'area è stata interdetta per ragioni di sicurezza e gli stessi vigili del fuoco non possono entrare perché le polveri piriche potrebbero ancora esplodere. I feriti, di cui due in maniera lieve e uno in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, sono stati portati all'ospedale di Avezzano.
Sono in corso le verifiche dei carabinieri del comando provinciale dell'Aquila, con i tecnici dei vigili del fuoco, per accertare la dinamica dell'incidente. Il sindaco ha già mostrato le autorizzazioni amministrative della ditta. La fabbrica lavorava a pieno ritmo in un periodo dove la richiesta è alta per le numerose feste patronali. E all'origine della tragedia potrebbe esserci una fatalità, una lieve disattenzione, in una lavorazione che non ne concede e che prevede anche uno stoccaggio modesto.
Al momento dell'esplosione, la terra ha tremato per chilometri, raccontano i testimoni. Le case sono state scosse al punto che si era pensato a un terremoto. Poi il fungo di fumo ha rivelato a tutti la tragedia di San Donato. Il forte boato prodotto dall'esplosione principale ha causato danni a vetri e persiane fino a Tagliacozzo, che dista qualche chilometro dal luogo dello scoppio. Altre deflagrazioni, in tutto tre, sono state poi causate dal materiale incandescente prodotto dalla prima esplosione.
Al momento dello scoppio, secondo la riscostruzione degli inquirenti, nell'edificio c'erano otto persone. Inizialmente erano stati recuperati quattro feriti, tra i quali il titolare dell'impresa, Sergio Paolelli. Tra le persone rimaste uccise sembra esserci il figlio Valerio. Il corpo carbonizzato di una delle vittime è stato localizzato nella casamatta miscele, un altro cadavere nel laboratorio totalmente distrutto.
In serata il Presidente della Repubblica ha inviato un messaggio al Sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa comunicando profonda tristezza per l'accaduto. Napolitano ha, inoltre, espresso "ai familiari delle vittime finora accertate il suo commosso cordoglio e ai feriti l'augurio di pronta guarigione", aggiungendo di seguire "con apprensione le operazioni per il ritrovamento della persona dispersa".
Il disperso si troverebbe infatti ancora sotto le macerie ma le operazioni di recupero sono state interrotte. L'area è stata interdetta per ragioni di sicurezza e gli stessi vigili del fuoco non possono entrare perché le polveri piriche potrebbero ancora esplodere. I feriti, di cui due in maniera lieve e uno in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, sono stati portati all'ospedale di Avezzano.
Sono in corso le verifiche dei carabinieri del comando provinciale dell'Aquila, con i tecnici dei vigili del fuoco, per accertare la dinamica dell'incidente. Il sindaco ha già mostrato le autorizzazioni amministrative della ditta. La fabbrica lavorava a pieno ritmo in un periodo dove la richiesta è alta per le numerose feste patronali. E all'origine della tragedia potrebbe esserci una fatalità, una lieve disattenzione, in una lavorazione che non ne concede e che prevede anche uno stoccaggio modesto.
Al momento dell'esplosione, la terra ha tremato per chilometri, raccontano i testimoni. Le case sono state scosse al punto che si era pensato a un terremoto. Poi il fungo di fumo ha rivelato a tutti la tragedia di San Donato. Il forte boato prodotto dall'esplosione principale ha causato danni a vetri e persiane fino a Tagliacozzo, che dista qualche chilometro dal luogo dello scoppio. Altre deflagrazioni, in tutto tre, sono state poi causate dal materiale incandescente prodotto dalla prima esplosione.