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ITALIA

Abruzzo, incendio metanodotto: ipotesi incendio e crollo colposo. Nessun indagato

Il pubblico ministero della Procura di Teramo Silvia Scamurra, al termine del suo sopralluogo sull'area dell'esplosione del metanodotto di Mutignano, ha spiegato che il fascicolo aperto riguarda i reati di incendio colposo e crollo colposo. Tutta l'area resta sotto sequestro per l'eventuale perizia 

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Teramo esplosione a gasdotto (Foto: VVFF)
Il fascicolo aperto dalla Procura di Teramo sull'incidente al metanodotto in Abruzzo riguarda i reati di incendio colposo e crollo colposo.  Al momento non risultano indagati. Lo ha spiegato il pubblico ministero Silvia Scamurra, al termine del suo sopralluogo nell'area in cui ieri si è verificata l'esplosione della condotta, che va da Cellino Attanasio (Teramo) a Bussi (Pescara).

Tutta l'area dell'incidente resta sotto sequestro per l'eventuale perizia. Ancora, però, ​non è stato  nominato il perito che dovrà effettuare gli accertamenti nell'area. Sul luogo stanno facendo i rilievi i componenti del nucleo antincendio di Roma dei Vigili del Fuoco.

L'incidente è avvenuto ieri quando un traliccio dell'alta tensione si è abbattuto sul metanodotto: otto i feriti e tre abitazioni coinvolte.

Dall'ospedale di Atri (Teramo) fanno sapere che restano ricoverate quattro persone rimaste ferite, tra cui un bambino di dieci anni, le cui condizioni non destano preoccupazione. La madre, che ha riportato ustioni di secondo grado su dorso, gambe e glutei ha una prognosi di 20 giorni; per gli altri prognosi comprese tra i 10 e i 15 giorni.