ITALIA
Como
Abusi su 2 minorenni a Menaggio, liberi i tre ragazzi arrestati: "Non ci sono prove certe"
Restano però indagati per violenza sessuale. Il gip: "Indizi solo sul moldavo". Quest'ultimo è ancora irreperibile
Il gip di Como, nel disporre il carcere per uno solo dei quattro indagati per la violenza sessuale ai danni di due diciassettenni (il moldavo che risulta irreperibile) scrive che "tutta" una "serie di dubbi" "non possono suonare come un'assoluzione in bianco", ma "solo con la necessità di un maggiore vaglio critico" e portano a ipotizzare "che l'unico episodio di violenza sessuale" per il quale vi sono indizi sia quello che ha visto come protagonista il moldavo irreperibile ai danni di una sola ragazza.
Per quanto riguarda invece i tre giovani arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di avere violentato due turiste minorenni un mese fa a Menaggio, il giudice ha disposto la scarcerazione anche se restano indagati per violenza sessuale. Il gip infatti non ha ravvisato a carico del barman di 22 anni di Chiesa Valmalenco (Sondrio), dell'albanese di 19 anni e dell'etiope di 22 gravi elementi di responsabilità né il pericolo di fuga.
Il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari ha evidenziato che l'unica fonte di prova a carico degli indagati è costituita dalle dichiarazioni delle persone offese - due ragazze di 17 anni in vacanza sul lago di Como - e che le loro dichiarazioni non sono tra loro convergenti. Allo stesso tempo ha evidenziato che gli indagati, in sede di interrogatorio, hanno invece compiutamente ricostruito i fatti con versioni complessivamente convergenti e, astrattamente, plausibili.
Per quanto riguarda invece i tre giovani arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di avere violentato due turiste minorenni un mese fa a Menaggio, il giudice ha disposto la scarcerazione anche se restano indagati per violenza sessuale. Il gip infatti non ha ravvisato a carico del barman di 22 anni di Chiesa Valmalenco (Sondrio), dell'albanese di 19 anni e dell'etiope di 22 gravi elementi di responsabilità né il pericolo di fuga.
Il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari ha evidenziato che l'unica fonte di prova a carico degli indagati è costituita dalle dichiarazioni delle persone offese - due ragazze di 17 anni in vacanza sul lago di Como - e che le loro dichiarazioni non sono tra loro convergenti. Allo stesso tempo ha evidenziato che gli indagati, in sede di interrogatorio, hanno invece compiutamente ricostruito i fatti con versioni complessivamente convergenti e, astrattamente, plausibili.