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ITALIA

Tra Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni

Accoltella tre persone in strada, fermato urla nudo: "Sono un uomo libero"

La polizia scientifica lo ha trovato senza vestiti e sporco di sangue. Davide Frigatti - celibe, che vive ancora a casa con i genitori - è stato arrestato per omicidio e due tentati omicidi. I familiari: "Periodo difficile per la fine di una relazione". La vicenda ricorda tristemente il caso di Kabobo che uccise tre persone a picconate per strada. 

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Davide Frigatti (foto da Facebook)
Nudo, sporco di sangue, urlava per strada frasi senza senso. È stato fermato in questo stato Davide Frigatti, l'uomo di 34 anni di Cinisello Balsamo che avrebbe accoltellato senza motivo tre persone: Franco Mercadante di 51 anni è morto, mentre i feriti sono in ospedale in condizioni gravi.

La prima vittima
La prima aggressione è avvenuta alle 14,20 di martedì 17 giugno all'interno del Parco Nord. Un pensionato di 68 anni è stato raggiunto alle spalle e colpito una ventina di volte mentre portava a spasso il proprio cane. Nessuno ha visto e sentito niente. Quando l'anziano viene trovato viene subito trasportato all'ospedale Niguarda. Inizialmente si pensa a una tentata rapina finita nel sangue. 

La seconda aggressione
A quel punto il presunto aggressore - definito "folle" dagli investigatori - sarebbe tornato a casa, si sarebbe lavato e cambiato gli abiti per poi uscire di nuovo. Con un'auto grigia si sarebbe presentato un'ora dopo (alle 15,20) alla stazione di servizio in via Gramsci, a Sesto San Giovanni (Milano). Qui avrebbe colpito Francesco Saponara, 55 anni, gestore dell'attività mentre si trovava nel gabbiotto con la cassa. Una sola coltellata ma quasi letale, che ha costretto al ricovero d'urgenza all'ospedale San Gerardo di Monza, dove i medici non si sbilanciano sul suo destino.

L'omicidio
Dieci minuti dopo Frigatti si sarebbe poi presentato in auto all'autolavaggio di Mercadante, 52 anni, con due figli di 10 e 17 anni e una moglie con cui sarebbe andato tra poco in crociera. L'uomo è stato aggredito con violenza, ucciso davanti alle telecamere del sistema di sorveglianza. A trovare il suo corpo è una collaboratrice della struttura che gli dava una mano con la contabilità. "Ero qua e non mi sono accorta di nulla - ha detto ai giornalisti prima di essere portata negli uffici della questura milanese per essere ascoltata come persona informata dei fatti - Lo chiamavo e lo cercavo, ma non mi rispondeva. L'ho cercato, l'ho cercato e poi l'ho trovato disteso a terra nel piazzale. Pensavo fosse un malore". Mercadante, invece, era già morto. Un dipendente dell'autolavaggio ha raccontato di aver sentito urlare e di aver visto fuggire un ragazzo.

Fermato dalla scientifica sporco di sangue
Nell'autolavaggio è rimasta l'auto sporca di sangue di Frigatti, che dopo aver gettato il coltello, sarebbe scappato a piedi verso il ponte di Bresso, dove è stato fermato dagli uomini della Scientifica inviati sul posto per eseguire i rilievi. La polizia l'ha trovato nudo, sporco del suo sangue e di quello delle persone ferite mentre urlava:"Sono un uomo libero, sono un uomo libero, a tutto il mondo voglio gridarlo".

Il lungo interrogatorio e l'arresto
Il trentaquattrenne di Cinisello Balsamo è stato poi portato in questura e ascoltato per alcune ore. Dopo il lungo interrogatorio negli uffici della Squadra mobile di Milano, alla presenza del pm Rizzo di Monza, è stato arrestato per omicidio e due tentati omicidi. Il colloquio è stato molto difficile; Frigatti avrebbe pronunciato frasi senza senso per la maggior parte dell'incontro, rendendo impossibile decifrare la sua mente e capire il movente. 

Il presunto assassino
Davide Frigatti, celibe, che vive con i genitori, ha numerosi precedenti per spaccio e uno per furto risalente al 1998. Non lavora, o meglio, è in prova presso un'agenzia pubblicitaria. Secondo le prime informazioni non sarebbe mai stato ricoverato per problemi psichici, ma la polizia aspetta di interrogare i familiari. 

I familiari: "Periodo difficile per la fine di una relazione"
"Siamo distrutti, non troviamo una spiegazione a quanto accaduto", dicono i familiari del 34enne. "Ci ha detto che era un periodo difficile, a causa della fine di una relazione - spiega una parente - Lunedì sera ha dormito a casa nostra, diceva di aver trovato speranza nella religione, una forza interiore, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere...".

Il caso Kabobo
L'episodio di assurda violenza riporta alla mente l'11 maggio del 2012 quando il ghanese Mada Kabobo a Milano colpì con un piccone senza motivo tre persone. Il trentunenne è stato condannato a 20 anni di carcere per omicidio più altri tre in casa di cura perché gli è stata riconosciuta l'attenuante della seminfermità mentale.