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MONDO

Martedì la firma del protocollo

Accordo Israele-Turchia, Netanyahu: "Avrà implicazioni immense per l'economia israeliana"

L'accordo tra Israele e Turchia di "importanza strategica", ha detto il premier Benyamin Netanyahu a Roma. Per Renzi "è un segnale molto importante" e il segretario di Stato Usa, John Kerry l'ha definito "positivo"

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Benjamin Netanyahu, Primo Ministro Israele (Getty)
L'accordo tra Israele e Turchia "avrà implicazioni immense per l'economia israeliana ed è un passo importante": così il premier Benyamin Netanyahu a Roma, a margine del secondo incontro con il segretario di Stato Usa, John Kerry. Il capo della diplomazia statunitense si è congratulato con il premier per l'intesa con Ankara, definita "positiva", ricordando anche il sostegno e l'impegno di Washington per il riavvicinamento tra i due Paesi. 

Il leader israeliano ha così confermato l'intesa, definendola di "importanza strategica". Le parti firmeranno il protocollo con i punti dell'intesa domani.

Una nota diffusa da Gerusalemmeal termine del colloquio avuto dal premier Benyamin Netanyahu a Palazzo Chigi con il primo ministro Matteo Renzi, ha annunciato che Italia e Israele avranno un incontro governativo bilaterale alla fine di quest'anno in Israele. I premier - secondo la stessa fonte - hanno anche deciso di rafforzare la cooperazione di sicurezza ed economica tra i due paesi, in particolare quella riguardante la sfera 'cyber'. E' stato anche stabilito di accrescere la cooperazione trilaterale con alcuni paesi africani. Netanyahu si accinge a visitare nei prossimi giorni Uganda, Kenya, Etiopia e Ruanda".

Il premier Matteo Renzi nel corso delle comunicazioni al Senato, subito dopo l'incontro a Palazzo Chigi con Benyamin Netanyahu, ha detto che "l'Accordo Israele-Turchia è un segnale molto importante specie pensando a ciò che accaduto negli ultimi dieci anni in quell'area", sottolineando come l'Europa debba guardare anche a cosa accade fuori dal continente, dove c'è un mondo che "corre". 

I dettagli dell'accordo tra Turchia e Israele verranno annunciati per esteso più avanti nella giornata dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in visita a Roma, e dal premier turco, Binali Yildirim, ma se ne conoscono già alcuni termini usciti sulle stampe locali. A cominciare dall'entità degli indennizzi (oltre 21 milioni di dollari) che verranno pagati da Gerusalemme alle famiglie dei 10 attivisti turchi morti nel 2010 nel raid delle forze speciali israeliane contro la nave Mavi Marmara, diretta a Gaza per forzare il blocco. In cambio, Israele ha preteso che la Turchia lasciasse cadere tutte le accuse sollevate in sede giudiziaria, nazionale e internazionale, contro i membri del commando e le autorità militari dello Stato ebraico. Tra le richieste avanzate da Gerusalemme, anche gli sforzi turchi per ottenere da Hamas la liberazione di due cittadini israeliani, detenuti a Gaza, e il ritorno in patria dei resti di altri due soldati, morti nel conflitto del 2014.

Da parte sua, Ankara ha puntato a ottenere un allentamento del blocco a Gaza, con l'invio di aiuti umanitari all'enclave palestinese attraverso il porto israeliano di Ashdod e l'autorizzazione a costruire ospedali, una centrale elettrica e un impianto di desalinizzazione. Il governo turco ha però negato che tra i termini dell'intesa ci sia anche la rottura delle relazioni con Hamas.

Intanto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiamato il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, per informarlo dei punti principali dell'accordo raggiunto con Israele per la ripresa delle relazioni diplomatiche. In previsione dell'intesa, il presidente turco venerdì aveva anche incontrato Khaled Meshaal, leader politico di Hamas, il movimento islamico che governa nella Striscia di Gaza.