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Coronavirus

Già in sperimentazione su 320 volontari

Accordo Oxford e AstraZeneca vaccino anti-covid, modello no profit per la durata della pandemia

Un accordo che prevede un’accelerazione per produzione e distribuzione a livello mondiale del vaccino

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La partnership tra Oxford University e AstraZeneca per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione del vaccino anti-Covid a livello mondiale "prevede di adottare un modello no profit per la durata della pandemia", ovvero senza margini di profitto. Lo rende noto il Gruppo IRBM, impegnato nella messa a punto e la produzione delle dosi necessarie alle prossime fasi di sperimentazione clinica.
 
Uno studio che parla anche italiano
L'azienda Advent di Pomezia, partner nello sviluppo del vaccino anti-Covid con lo Jenner Institute della Oxford University, "prosegue le attività per la messa a punto e la produzione delle dosi necessarie alle prossime fasi di sperimentazione clinica". Lo rende noto la stessa azienda sottolineando che, insieme alla capogruppo IRBM, "è stato già rinnovato sia ai partner del progetto che al Governo italiano l'impegno di continuare a mettere la propria esperienza specifica e la propria capacità produttiva a disposizione del programma per supportare le successive fasi di sviluppo, validazione e produzione del vaccino".  
 
320 i volontari
Il vaccino anti-Covid sperimentale messo a punto da Oxford University e Advent-Irbm, ChAdOx1, è stato somministrato finora ad oltre 320 volontari sani ed è risultato "sicuro e ben tollerato". Lo sottolinea la multinazionale AstraZeneca. La sperimentazione clinica del potenziale vaccino è iniziata la scorsa settimana su oltre 500 volontari sani in 5 centri in Inghilterra. I risultati di questa prima fase sono attesi entro maggio.

A dicembre forse il primo stock 
"Entro dicembre, se tutti i test daranno gli esiti positivi che ci auguriamo, ci sarà un primo stock di vaccino anti-Covid disponibile per iniziare la vaccinazione di alcune categorie più fragili". Lo afferma il presidente di Irbm Pietro Di Lorenzo, azienda italiana che collabora con lo Jenner Institute della Oxford University per la sperimentazione del vaccino. A giugno, se la prima fase di test su 500 volontari sani darà esiti positivi, inizierà la fase ulteriore di test su 5000 soggetti.