ITALIA
La polemica
Napoli. Fonte di discordia al campo rom abusivo: l'acqua non c'è
Il Comune di Napoli valuta l'allaccio alla rete idrica impossibile perché l'insediamento non è autorizzato. Intervento della Protezione Civile che ha consegnato 60 bottigle di acqua minerale per aiutare 250 rom acquartierati in un campo abusivo

Il Comune di Napoli "certamente non lascerà gli abitanti del campo nomade di Gianturco senza acqua". Lo ha assicurato il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, dopo le polemiche sull'irrisorio quantitativo d'acqua inviato al campo allestito da alcuni nomadi di nazionalità romena a Gianturco, nella periferia orientale della città.
Il vicesindaco ricorda che si tratta di "un campo spontaneo" dove però "vivono anche bambini ed anziani e per questo è stato deciso di mandare una prima fornitura di bottiglie d'acqua". Fornitura però considerata da più parti insufficiente, modesta ed irrisoria: la Protezione Civile con un furgoncino del Comune ha consegnato 60 bottiglie di acqua minerale per dissetare 250 persone. Da qui la nascita dell'animosa diatriba sulla scarsa fornitura di acqua ai nomadi, l'oro blu, il petrolio del Terzo Millennio.
"Lancio comunque un appello a tutte le associazioni di volontariato - ha proseguito Del Giudice - a collaborare con le istituzioni proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli".
"Non importa se siano state portate solo 60 o 120 bottiglie di acqua ai 250 nomadi che sono alloggiati al campo di Gianturco, alla periferia di Napoli: il vero problema è un altro. Quello di trovare una soluzione definitiva e decorosa per queste persone che sono state spostate per quattro volte nel giro di poco tempo". In questo modo Padre Domenico Pizzuti, sacerdote gesuita che da anni segue le vicende dei nomadi nella città partenopea, ha chiesto che si intervenga urgentemente e "non con soluzioni tampone".
La polemica è divampata quando si è diffusa la notizia che al campo rom di Gianturco è giunto un furgone della Protezione Civile del Comune con appena 60 bottiglie d'acqua. Il campo non può allacciato alla condotta comunale perché si tratta di un insediamento non autorizzato.
Da Palazzo San Giacomo hanno precisato che non sono state distribuite 60 bottiglie ma 120 e che ulteriori rifornimenti - per ragioni umanitarie - avverranno anche nelle prossime ore. Quindi i nomadi di Gianturco non resteranno senza acqua perché - hanno detto dal Comune - si risponde sempre ad ogni tipo di criticità.
Per l' "Associazione Onlus Chi rom e... chi no" la vicenda che "riguarda la comunità rom romena dell'area est a di Napoli sottoposta ad una diaspora continua" ha "assunto connotati imbarazzanti e poco rispettosi delle famiglie che loro malgrado vivono in situazioni di marginalità e precarietà quotidiana".
Il vicesindaco ricorda che si tratta di "un campo spontaneo" dove però "vivono anche bambini ed anziani e per questo è stato deciso di mandare una prima fornitura di bottiglie d'acqua". Fornitura però considerata da più parti insufficiente, modesta ed irrisoria: la Protezione Civile con un furgoncino del Comune ha consegnato 60 bottiglie di acqua minerale per dissetare 250 persone. Da qui la nascita dell'animosa diatriba sulla scarsa fornitura di acqua ai nomadi, l'oro blu, il petrolio del Terzo Millennio.
"Lancio comunque un appello a tutte le associazioni di volontariato - ha proseguito Del Giudice - a collaborare con le istituzioni proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli".
"Non importa se siano state portate solo 60 o 120 bottiglie di acqua ai 250 nomadi che sono alloggiati al campo di Gianturco, alla periferia di Napoli: il vero problema è un altro. Quello di trovare una soluzione definitiva e decorosa per queste persone che sono state spostate per quattro volte nel giro di poco tempo". In questo modo Padre Domenico Pizzuti, sacerdote gesuita che da anni segue le vicende dei nomadi nella città partenopea, ha chiesto che si intervenga urgentemente e "non con soluzioni tampone".
La polemica è divampata quando si è diffusa la notizia che al campo rom di Gianturco è giunto un furgone della Protezione Civile del Comune con appena 60 bottiglie d'acqua. Il campo non può allacciato alla condotta comunale perché si tratta di un insediamento non autorizzato.
Da Palazzo San Giacomo hanno precisato che non sono state distribuite 60 bottiglie ma 120 e che ulteriori rifornimenti - per ragioni umanitarie - avverranno anche nelle prossime ore. Quindi i nomadi di Gianturco non resteranno senza acqua perché - hanno detto dal Comune - si risponde sempre ad ogni tipo di criticità.
Per l' "Associazione Onlus Chi rom e... chi no" la vicenda che "riguarda la comunità rom romena dell'area est a di Napoli sottoposta ad una diaspora continua" ha "assunto connotati imbarazzanti e poco rispettosi delle famiglie che loro malgrado vivono in situazioni di marginalità e precarietà quotidiana".