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SCIENZA

Spazio

Addio, Messenger: la sonda della Nasa si è schiantata su Mercurio

Alle 21.26 italiane la sonda è precipitata sulla superficie del pianeta più vicino al Sole. Lo stava studiando da oltre 1500 giorni. La fine della missione era prevista: da alcuni giorni era rimasta senza carburante

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Prima di schiantarsi, ha mandato un ultimo saluto via Twitter, ovviamente per mano della Nasa. “Penso sia il momento di dire addio a tutti i miei amici, alla famiglia e alla squadra che mi ha supportato. Il mio impatto finale arriverà molto presto”. Alle 21.26 ora italiana la sonda Messenger si è schiantata sulla superficie di Mercurio, il pianeta che ha studiato per oltre 1500 giorni.


Impatto vicino al Polo Nord di Mercurio 
Messenger è stata lanciata nell’agosto 2004. Dopo un lungo e onorato servizio è rimasta senza carburante e la forza di gravità l’ha rapidamente attratta verso il suolo. Secondo le stime della Nasa, l’impatto è avvenuto a una velocità di oltre 14mila chilometri orari. Lo schianto, verificatosi nei pressi del Polo Nord del pianeta più vicino al Sole, ha aggiunto un altro cratere ai tanti che costellano la sua superficie: una cavità del diametro di circa 16 metri destinata probabilmente a rimanere lì per miliardi di anni.
 
Foto senza precedenti 
Da quando è entrata nell’orbita di Mercurio, la sonda della Nasa ci ha spedito immagini con un livello di dettaglio senza precedenti di quel mondo lontano e caldissimo. Le sue oltre 250mila foto hanno permesso di fare molte scoperte, compresa quella inattesa della presenza di ghiaccio d’acqua in alcuni luoghi permanentemente in ombra. Grazie a Messenger, gli astronomi hanno materiale che sarà studiato ancora per diversi anni.

Nel 2017 via alla missione BepiColombo
A prendere il testimone di Messenger saranno due sonde realizzate dall’Esa e dall’Agenzia spaziale giapponese. La missione si chiama BepiColombo e prenderà il via nel 2017. Entreranno nell’orbita di Mercurio nel 2024.

Annunciati i nomi di cinque crateri 
Per celebrare la fine della missione di Messenger, la Nasa ha anche organizzato alcune iniziative. Nei mesi scorsi è stato, ad esempio, chiesto di proporre dei nomi per cinque crateri di Mercurio. I vincitori sono stati annunciati da poco: sono stati intitolati all’artista messicano Diego Rivera, alla cantante e attrice egiziana Umm Kulthum, alla principessa degli Accadi Enheduanna, al fotografo armeno-canadese Yousuf Karsh e al compositore irlandese Turlough O’Carolan.