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SPETTACOLO

Sandrelli: "Mi resta sua tenerezza, passione e ironia"

Addio a Ettore Scola, nei suoi film la nostra storia

Il maestro del cinema italiano esordisce alla regia nel 1964, ma il primo grande successo arriva quattro anni dopo, dirigendo Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier, in "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?". Gli anni Settanta sono d'oro per Scola: nel 1974 dirige il suo capolavoro "C'eravamo tanto amati"

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Ettore Scola con Sofia Loren
Con la morte di Ettore Scola, avvenuta ieri sera a 84 anni nel reparto chirurgia del Policlinico Gemelli di Roma, l'Italia perde un altro grande maestro del cinema, soprattutto della commedia, che ha saputo felicemente raccontare la vita del Paese, i vizi e le virtù, attraversando trent'anni della nostra storia, a partire dagli anni '60. Ha diretto i più grandi attori italiani e stranieri, mostri sacri del calibro di Alberto Sordi, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Massimo Troisi, Sergio Castellitto, Jean Luis Trintignant, protagonisti di suoi capolavori indimenticabili. Tra questi, "C'eravamo tanto amati", il film che ha definitivamente consacrato Scola come grande autore.


(Il fumetto di Scola dedicato a Troisi)

La sua caratteristica era lo sguardo profondo sulle cose, ma sempre con un tocco delicato. Intellettuale di sinistra, impegnato nel partito Comunista, entrò a fare parte del 'governo ombra', nel 1989, con la responsabilità dei Beni Culturali. Scola era molto conosciuto ed apprezzato anche all'estero e la notizia della sua scomparsa ha trovato larga eco sulla stampa internazionale La sua è stata una carriera lunghissima, costellata di numerosi riconoscimenti
presitigiosi: nel 1976 viene premiato al Festival di Cannes per la miglior regia con "Brutti, sporchi e cattivi", ha vinto ben otto David di Donatello e ha avuto quattro nomination all'Oscar come miglior film straniero per "Una giornata particolare", "I nuovi mostri" , "Ballando ballando", "La famiglia". Di strada ne ha fatta tantissima Scola, da quando appena quindicenne disegnava vignette che portava alla rivista umoristica "Marc'Aurelio".Come sceneggiatore di commedie inizia la sua attività negli anni Cinquanta, spesso in coppia con Ruggero Maccari.



Esordisce alla regia nel 1964, ma il primo grande successo arriva quattro anni dopo, dirigendo Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier, in "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?". Gli anni Settanta sono d'oro per Scola: nel 1974 dirige il suo capolavoro "C'eravamo tanto amati", che racconta l'Italia attraverso le vicende di tre amici, l'avvocato Gianni Perego (Vittorio Gassman), il portantino Antonio (Nino Manfredi) e l'intellettuale Nicola (Stefano Satta Flores), i primi due innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli). A seguire altri grandi titoli "Brutti, sporti e cattivi" (1976) ; "Una giornata particolare" (1977); "La terrazza" ((1980), "Il mondo nuovo" (1982), "La famiglia" (1987). Altri film di rilievo sono "Splendor" (1988) e "Che ora e'?" (1989, entrambi con Mastroianni e Troisi. Nel ventennale della scomparsa di Federico Fellini torna dietro la macchina da presa per dirigere il documentario "Che strano chiamarsi Federico", con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia.


(Lo speciale di Rai Storia)

Protagonisti del cinema e dello spettacolo lo ricordano su Twitter 
Un coro di omaggi e messaggi di cordoglio per la morte di Ettore Scola scorre come un fiume da questa notte su Twitter. Un commosso Alessandro Gassman, il cui papà Vittorio è stato protagonista di pagine indimenticabili del cinema di Scola, una su tutti 'C'eravamo tanto amati', ha scritto su Twitter poco dopo che si era diffusa la notizia: Ciao Ettore! Ti abbiamo tanto amato.Che lezione grande la tua, che regalo il tuo cinema.TVB". Ugualmente toccato, Ricky Tognazzi, figlio maggiore di Ugo: "Ciao Maestro, la tua lezione rimane esemplare non solo nel Cinema ma anche nella vita. Grazie per sempre", scrive l'attore e regista. Il regista Daniele Vicari confessa in un tweet: "Ecco, se c'è un uomo che mi mancherà nella vita è Ettore Scola, un compagno straordinario un regista unico e un amico insostituibile".
 
Nancy Brilli scrive: "C'eravamo tanto amati, nonno Nino" (l'attrice ha avuto un figlio da Luca Manfredi.) in un film di Ettore Scola", postando una foto di Nino Manfedi con Vittorio Gassman. Piera Detassis, presidente del Festival di Roma, dove Scola aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica per accompagnare 'Ridendo e scherzando', il documentario delle figlie Paola e Silvia sulla vita del regista, scrive: "C'eravamo tanto amati, 'Dramma d'amore e gelosia', 'La Terrazza', 'Brutti, sporchi e cattivi': metà della mia vita. Addio Ettore Scola. Il direttore di Rai1, Giancarlo Leone, grande appassionato di cinema, cinguetta: "Era il nostro cinema".

L'attore e regista Edoardo Leo scrive: "Ettore. Odieresti tanta retorica. Pure la mia, maestro inarrivabile. Io ti ricordo così. In questo abbraccio", scrive l'attore e regista postando una foto che lo ritrae appunto con Scola. Il critico Enrico Magrelli li cita la frase che è l'amara conclusione di Gianni (Vittorio Gassman) nel finale di 'C'eravamo tanto amati':"Il futuro è passato e non ce ne siamo nemmeno accorti". Ma tanti tributi arrivano anche dal mondo della musica: Simone Cristicchi affida a Twitter un "grazie maestro"; i Negramaro postano la scena chiave di 'Una giornata particolare' e scrivono "sarà per sempre".

Messaggi di cordoglio dal mondo della politica
Il cordoglio va ben oltre il mondo del cinema: il regista impegnato, che ha saputo raccontare l'Italia come pochi altri, viene ricordato anche dal mondo politico. "Con Ettore Scola scompare un protagonista del cinema italiano - dichiara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - La cultura e lo spettacolo mondiali perdono un grande maestro che ha raccontato, con acume e sensibilità straordinari, vicende, personaggi e periodi della nostra storia contemporanea".Tra i primi a celebrarlo sui social il premier Matteo Renzi e il ministro Dario Franceschini. Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia twitta: "Grazie Maestro", linkando il video di 'E io ero Sandokan', una delle più note canzoni della Resistenza, utilizzata da Scola in 'C'eravamo tanto amati'. Il presidente della Fnsi ed ex parlamentare Giuseppe Giulietti, twitta: "'Che la piazza sia piena', una vita per la libertà, contro censure e bavagli #EttoreScola".

Alla Casa del Cinema la Camera ardente
"Mi dovete festeggiare alla Casa del cinema come fosse una festa". Questa la volontà di Ettore Scola. E così sarà. Domani e giovedì ci sarà infatti, proprio alla Casa del Cinema, la camera ardente del maestro. Ed esattamente, domani dalle 8.30 per tutta la giornata verrà esposta la salma, mentre dopodomani la camera ardente si terrà sempre dalle 8.30 fino alle 15 dove inizieranno una serie di interventi di amici e colleghi di Scola (scelti dai familiari del regista-sceneggiatore) coordinati da Felice Laudadio