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CULTURA

Aveva 89 anni

Addio a John le Carré, maestro dei romanzi di spionaggio

Il primo grande successo nel 1963 con "La spia che venne dal freddo"

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John le Carré, maestro britannico del romanzo di spionaggio, è morto a 89 anni. Lo ha reso noto il suo agente.

"Devo annunciare con grande tristezza che David Cornwell, conosciuto in tutto il mondo come John le Carré, è morto dopo una breve malattia (non legata al Coronavirus) in Cornovaglia sabato sera, 12 dicembre 2020. Aveva 89 anni. I nostri pensieri vanno ai quattro figli, alle loro famiglie e alla sua cara moglie, Jane", ha detto Jonny Geller, presidente del gruppo Curtis Brown, agenzia artistica basata a Londra.

La famiglia ha confermato che lo scrittore è morto di polmonite al Royal Cornwall Hospital, a Treliske, la notte di sabato. "Per sei decenni - si legge nella nota - John le Carré ha dominato le classifiche dei bestseller con il suo monumentale corpus di opere". Le Carré nasce nel 1931 a Poole nel Dorset e si laurea in letteratura tedesca al Lincoln college. Dopo un'esperienza come docente nel 1959, diventa funzionario del Foreign Office. Quando sarà al Consolato d'Amburgo, entrerà a far parte dei servizi. Lavorerà tra gli anni '50 e '60 sia nell'MI5 sia nell'MI6. 

Giovandosi di quest'esperienza nell'intelligence, assunto il nome di John le Carré (la legge impedisce ai dipendenti dei servizi di firmare con il proprio nome), crea nel 1961 il personaggio dell'agente segreto George Smiley, protagonista di molte delle sue  fortunate spy stories, a cominciare da "Chiamata per il morto" (1961), a cui segue "Un delitto di classe" (1962). Il successo arride però a le Carrè con la sua terza prova, "La spia che venne dal freddo", titolo poi diventato simbolico di tutti i libri di spionaggio. Successo che lo porta a lasciare i servizi per dedicarsi a tempo pieno alla narrativa. Nel 1965 il regista Martin Ritt dirige il primo di una lunga serie di adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, scegliendo proprio "La  spia che venne dal freddo", interpretato da Richard Burton.

I romanzi successivi, in quello che è il ciclo di Smiley - tra cui La  talpa" (1974), "L'onorevole scolaro" (1977) e "Tutti gli uomini di  Smiley" (1980) - consacrano le Carré come il maestro della letteratura di spionaggio, anche se la qualifica che lo incasella in un genere pare riduttiva per il valore letterario delle sue opere. Altri suoi celebri romanzi sono "La tamburina"  (1984), "La spia perfetta" (1986), "La casa Russia" (1989), "Il  visitatore segreto" (1990), "La pace insopportabile" (1991), "Il  direttore di notte" (1993), "Amici assoluti" (2003).



Dopo la fine della Guerra Fredda, il genere spy story subisce un duro contraccolpo: sembra quasi che sia venuta a mancare la materia prima  per la narrazione. La crisi non risparmia neanche l'autore inglese, apparentemente incapace di trovare nuove categorie narrative forti. A sorpresa, le Carré ha saputo reinventare l'oggetto della propria narrativa: "Il sarto di Panama" (1996) è una storia di spionaggio con risvolti comici; in "Il giardiniere tenace" (2001) ha denunciato il cinismo delle multinazionali farmaceutiche e ha lanciato un grido  d'allarme per la tragica situazione africana; in "Il canto della missione" (2006) ha affrontato temi politici e razziali legati alle contraddizioni della globalizzazione.

Con i successivi "Yssa il buono" (2008), "Il nostro  traditore tipo" (2010) e "Una verità delicata" (2013) è tornato a  esercitarsi con esiti felici nel genere della spy story, confermando  la sua capacità di leggere nelle aree più complesse del sistema criminale. Tra i lavori più recenti "Un passato da spia" (2018) - dove l'agente dei servizi segreti George Smiley va in pensione, perché  "troppo vecchio per andare avanti" - e "La spia corre sul campo"  (2019), dove fanno la loro comparsa la Brexit e un agente segreto che odia il presidente americano Donald Trump. Nel 2016 ha pubblicato il testo autobiografico "Tiro al piccione".

Le Carré ha vinto numerosi premi letterari importanti dedicati al  genere giallo e noir, tra cui il premio Gold Dagger nel 1963 e nel 1977; il Mystery Writers of America nel 1984; il Martin Beck Award nel 1986; il premio Cartier Diamond Dagger nel 1988; il Raymond Chandler Award nel 2001. Nel 1987 ha ricevuto il premio Curzio Malaparte. In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Mondadori.

La vita privata di John le Carré è segnata da due matrimoni: nel 1954 sposa Alison Ann Veronica Sharp, dalla quale divorzia nel 1971; insieme hanno tre figli: Simon, Stephen e Timothy. Nel 1972 si risposa con Valerie Jane Eustace, una redattrice editoriale, da cui ha un figlio, Nicholas.